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Vlahovic-Juventus, cosa succede dopo l'arrivo dell'agente a Torino. E Milik non ha tempi certi
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L'INCONTRO A PRANZO - E' stato un pranzo di lavoro, comunque, quello tra Vlahovic e l'agente. Nel cuore di Torino, ma non esattamente in centro, comunque lontano da occhi indiscreti e da orecchie che potessero ascoltare. In questo momento, l'attaccante serbo è naturalmente concentrato sul prosieguo di stagione con i bianconeri, e l'obiettivo è sbaragliare la concorrenza in Italia e imporsi pure in Europa. Lipsia insegna. Il feeling con Motta è solido e - a differenza di altri - Dusan non è mai stato in discussione, pur non avendo di fatto un'alternativa concreta. Ad oggi, lo stesso DV9 attende segnali dalla Juventus, con cui si metterà seduto al tavolo delle trattative - almeno per un primo approccio - entro la fine del 2024.
E MILIK? - Tempo al tempo, e a proposito di tempi: quelli "di recupero" per Arek Milik sono ancora sconosciuti. L'attaccante polacco sta svolgendo la riabilitazione lontano da Torino, ma tra circa quaranta giorni scadono i due mesi che si erano prefissati per il suo ritorno in campo. Ci sarà? Chissà. Non c'è una risposta, non ci sono certezze. C'è la voglia di Milik di calcare un terreno di gioco, ma non è detto che possa farlo con la maglia della Juventus. Di fatto, lo stesso club aspetta di capire le sue condizioni per muoversi e valutare ulteriori alternative. Se dovesse star bene, potrebbe rientrare nelle gerarchie; se dovesse star bene e presentare pure un'offerta, potrebbe a quel punto partire e aiutare la società ad arrivare a un rimpiazzo come lo vorrebbe Motta. Cioè: giovane, affamato, che possa mettere in difficoltà questo Vlahovic troppo solo. Persino nelle gerarchie.
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