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    Violamania: perdere ci sta, farlo così è inaccettabile. Tutti colpevoli

    Violamania: perdere ci sta, farlo così è inaccettabile. Tutti colpevoli

    • Filippo Caroli
     Nel lunghissimo avvicinamento che ha portato la Fiorentina alla finale di Conference League giocata ieri sera hanno parlato un po’ tutti in casa viola. I vecchi, i nuovi, i dirigenti, chi cercava rivalsa, chi si diceva preoccupato ma carico, chi era pronto a scendere in campo in un ambiente ostile. Il fil rouge che ha collegato tutte le dichiarazioni dei protagonisti, però, è stato uno solo: l’esperienza e la lezione di cui la squadra ha fatto tesoro dalla finale di Praga dello scorso anno. Visto come è andata possiamo bollarla come mera bugia.
     
    FOTOCOPIA – Lo scorso anno fu Bowen al 90’ che si inserì con facilità disarmante in verticale e bucò Terracciano, quest’anno ci ha pensato El Kaabi al 116’ a sbucare dietro a Ranieri e a mettere a segno il gol vittoria. Due beffe atroci, molto simili per come si sono sviluppate, ma molto diverse sotto altri punti di vista. Al netto del percorso impressionante in Conference League, l’Olympiacos era e resta una squadra nettamente inferiore, per tasso tecnico, al West Ham incontrato lo scorso anno. Nonostante questo, contro gli hammers i viola misero in scena una gara gagliarda sfuggita via per una disattenzione, quella di ieri, invece, è sembrata una Fiorentina a tratti impaurita dall’importanza dell’evento.
     
    TIMORI – Ne è uscita una partita povera di contenuti tecnici, con la Fiorentina che ha ricorso in maniera quasi ossessiva al lancio lungo, qualcosa a cui non è certamente abituata e che non può che far salire sul banco degli imputati anche Vincenzo Italiano, le cui scelte di ieri sera hanno lasciato qualche perplessità (perché sostituire Biraghi con Ranieri e non Parisi?). Ma andando nello specifico le più grandi delusioni riguardano i giocatori di maggior talento in casa viola: Arthur, Bonaventura e soprattutto Nico Gonzalez. Tutti e tre hanno completamente steccato l’appuntamento con la gara più importante dell’anno. E a questi livelli non può essere accettabile. Così come non è accettabile che la squadra sia stata costretta a giocare metà stagione con soli tre centrali, con gli esterni contati e senza un numero nove degno di questo nome. Ieri sera ha ripresentato il conto anche il lacunoso mercato di gennaio.
     
    EROICI –
    Si salva qualcuno? Sì. I diecimila tifosi della Fiorentina che negli ultimi giorni hanno dovuto affrontare una trasferta logisticamente ai limiti dell’impossibile oltre che estremamente costosa. Averli costretti ad assistere ad una prestazione del genere non fa che aumentare rabbia e rimpianti per una serata tremenda per chi ha il viola nel cuore. Intanto, il digiuno di trofei che dura da oltre vent’anni continua, e stavolta riprendersi da questa scoppola sarà dura.
     

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