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    Fiorentina, Italiano: 'Così fa male, credevamo in un finale diverso. Futuro? Ora sono troppo deluso'

    Fiorentina, Italiano: 'Così fa male, credevamo in un finale diverso. Futuro? Ora sono troppo deluso'

    • Redazione CM
    La Fiorentina viene beffata ancora una volta in finale. L'Olympiacos vince la Conference League, il gol di El Kaabi nei minuti finali del secondo tempo supplementare piegano la Viola e regala ai greci la festa ad Atene.

    Al termine della partita, il tecnico gigliato Vincenzo Italiano è intervenuto a Sky Sport: "Dispiace per la seconda volta. Dispiace perché anche oggi abbiamo avuto tante situazioni per fare gol, andare in vantaggio noi e anche per pareggiarla con Ikoné all'ultima palla. I ragazzi hanno fatto tutto quello che c'era da fare, abbiamo lottato, sudato e avuto palle gol contro una squadra che non ti permette di far venir fuori belle partite con il portiere che rilancia sempre in mezzo al campo. Per l'ennesima volta non meritiamo di perdere una partita del genere, si poteva anche proseguire ai rigori ma per me è una grande delusione. E' la terza finale giocata come si deve giocare, forse non abbiamo ancora quella malizia, maturità, scaltrezza di portare a casa la vittoria in una partita così importante, secca. Dispiace per i ragazzi, però questo è il calcio e bisogna accettare anche queste sconfitte".

    VISTO FURORE O SI ASPETTAVA DI PIU'? - "Li conosco, erano tutti pronti, preparati e concentrati. In queste partite dipende che avversario hai di fronte, si può non incidere per come si vorrebbe, però penso che tutti quelli scesi in campo oggi abbiano dato quello che potevano dare. Non è quello che speravamo, abbiamo avuto tante occasioni per gioire prima di loro ma ci gira male, non riusciamo a trovare quello spunto per prendere il largo e scappare. Gira così, dispiace. Dal punto di vista individuale tutti hanno cercato di fare il massimo, sono tutti ragazzi che hanno voglia di dimostrare. E' una grande delusione, seconda finale persa negli ultimi minuti: fa male".

    LASCIARE COSI' FA PIU' MALE? - "Perdere fa male, arrivare in fondo per due anni di fila è un merito ma poi bisogna alzare un trofeo e noi non ci siamo riusciti. Fa parte del cammino, di un processo. Accettare le sconfitte è brutto ma è così, il cammino viene un po' macchiato ma è così. Dispiace vedere piangere i ragazzi perché ci credevamo, eravamo convinti di avere un epilogo diverso dall'anno scorso".

    FUTURO - "In questo momento anche io ho un cuore, sono anche io uno che vive di emozioni. In questo momento sono troppo deluso, amareggiato, dispiaciuto perché insieme ai ragazzi ero convinto di poter cambiare questo epilogo. Abbiamo un'ultima partita a Bergamo, poi chiuderemo la stagione, ci incontreremo con presidente e direttore e vedremo".

    TROPPE PALLE LUNGHE? - "Forse nei tempi supplementari la stanchezza e il non rischiare quel pallone che ti permette di arrivare fino in fondo. Il pallone scottava un po', ma fino a quei due tempi supplementari la squadra ha fatto quello che doveva fare. Loro non concedono tanto e noi siamo arrivati. Potevamo gestire di più e cercare più Ikoné nei supplementari, isolare un po' di più anche Beltran ma non è facile. Stanchezza, un po' di timore, non ti permette più di essere lucido e qualitativo. Purtroppo abbiamo perso anche questa".

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