Violamania: la Fiorentina è tragedia e commedia
Un estate così non si vedeva da tanto, tanto tempo o, forse, così, non si era mai vista. Abituati a mesi certo non soporiferi - impossibile, quando si parla di calciomercato - ma indubbiamente più distesi e rilassati, la Fiorentina ed i suoi tifosi stanno vivendo settimane di assoluta alternanza tra gioie e dolori, tra soddisfazioni e sofferenze.
L'elenco, almeno nella lista nera, è davvero smisurato: l'esonero shock di Montella, la chiamata e la snervante attesa prima dell'arrivo di Paulo Sousa, l'addio di Neto, il bluff Milinkovic-Savic, lo scetticismo della piazza, un mercato a rilento, la cessione di Savic, l'addio poi tramutatosi in un possibile arrivederci di Mario Gomez e sopratutto lo scacco (matto?) portato da Salah e dal suo entourage alla società: potrebbe essere la cronistoria di un decennio, ed invece è il racconto di appena due mesi (poco meno) di football estivo. Questo rappresenta quello che nella religione greca era Melpomene, una delle Muse, che faceva soffrire e compartecipare gli spettatori.
Poi, l'altra faccia della medaglia, sorride, e non poco: l'impatto devastante, a livello tattico, filosofico ed ambientale di Paulo Sousa, l'ottimo impatto con la Firenze del calcio dei vari Sepe, Mario Suarez e Gilberto, il colpo Astori per la difesa, i sorprendenti risultati contro Barcellona e Chelsea, i rinnovi di Bernardeschi e Babacar, il ritorno sul rettangolo verde di Giuseppe Rossi, il ringiovanimento della rosa. Questo rappresenta quello che nella religione greca era Talia, che rappresentava il lato allegro, comico, gioioso degli spettatori.
Due modi diversi, ma non antitetici, di rappresentare la passione che Firenze ha necessità di tornare a vivere dopo un'estate difficile, una voglia viscerale di riscatto dopo situazioni clamorosamente paradossali. La maschera felice e la maschera triste di una squadra che risponde sul campo alle domande societarie ed ambientali. I giocatori, protagonisti di qualche giorno libero, vedono all'orizzonte la sfida con il Milan, prima giornata di campionato, distante appena sedici giorni; la società, lunedì, potrebbe sferrare l'attacco decisivo a Fabio Borini: 7 milioni di ingaggio e l'ingaggio attuale spalmato su di un contratto pluriennale, potrebbe essere questo l'accordo da mettersi nero su bianco per portare l'ultimo rinforzo, nel pacchetto arretrato, a Paulo Sousa. Che dopo aver digrignato i denti, e magari un po' sofferto, adesso può iniziare magari timidamente a sorridere, giorno dopo giorno, sempre di più.