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    Violamania: è la dura 'Lezze' del gol

    Violamania: è la dura 'Lezze' del gol

    La Fiorentina inizia a fare rumore. Non il rumore dei nemici di mourinhiana memoria, non il 'molto rumore per nulla' di Shakespeare, ma il rumore di chi sta iniziando - aveva mai smesso? - a fare sul serio. Davvero sul serio. 
    I meriti? Troppi. Vincere con il Frosinone è passato forse un po' troppo sotto traccia, al punto che in molti hanno considerato la vittoria con i ciociari un elemento da 'ordinaria amministrazione'. La squadra di Stellone aveva subito appena 12 gol in campionato, non aveva mai perso con più di due gol di scarto ed è la neopromossa che meglio si è calata nella realtà della Serie A: la questione chiave è che questa Fiorentina è davvero solida, compatta, coerente, continua. Paulo Sousa dov'era, fino a pochi mesi fa? Ad imparare. In giro per il mondo, un globe-trotter con la valigia sempre aperta, pronta a contenere ed aggiungere nozioni, insegnamenti, segreti, dettagli, il tutto traslato in capacità di gestire un ambiente complicato come quello della Fiorentina e di Firenze città. 


    L'ultimo caso, il più noto: Luca Lezzerini in campo al 71' di Fiorentina-Frosinone. Classe '95, canterano viola doc, Sousa gli ha concesso l'esordio in Serie A sul punteggio di 4-0. A Frosinone qualcuno non l'ha presa bene - non certo il Frosinone, con Stellone che ha nuovamente elogiato Sousa e la Fiorentina e con Paganini che nel post partita ha salutato idealmente l'esordio del giovane portiere viola - ma ciò che conta è la sensibilità che il tecnico portoghese ha mostrato: una sensibilità unita ad una capacità maniacale di leggere tutti i segnali e di percepire i dettagli. In quanti lo avrebbero fatto, o meglio, in quanti lo hanno fatto nella storia della Serie A? E' sempre tutto sotto controllo in casa Fiorentina, ma nella concezione positiva del termine: niente viene lasciato al caso e anche la libertà ha il suo momento. 

    Domani, intanto, arriva l'Europa League: la Fiorentina la giocherà al 101% delle sue possibilità. Smettiamola con il teatrino dello snobbare la competizione continentale: sono anni che a Firenze si combatte e si gioca per l'Europa e immancabilmente ogni anno l'obiettivo pare spostarsi, non verso la competizione ma verso l'alienazione da quello che è, poi, il vero intento di Sousa: la cultura del lavoro, della passione, dell'impegno. Una filosofia che merita di essere applicata anche in Europa League, perché in una cultura del lavoro che si possa definire tale, la parola rinuncia non esiste. E allora sotto con il Lech Poznan: vincere per volare, segnare e vincere. E' la dura Lezze del gol, baby. 


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