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Violamania: a Napoli per regalare uno spot al calcio italiano
Riprendere da dove si aveva lasciato: è questo l'obiettivo principale della Fiorentina di Paulo Sousa. Ripartire dalla goleada di San Siro, dagli episodi favorevoli del Franchi contro l'Atalanta, dal gioco espresso nelle ultime settimane. La squadra c'è, è viva, si dovrà capire la situazione degli acciaccati, ma al di là dei dubbi (gioca Suarez? Tomovic o Roncaglia? Kalinic ce la farà) quel che conterà sarà lo spirito della squadra, mantenere quella mentalità e quell'identità che Sousa ha impresso e francobollato nella testa di tutti i giocatori.
Sousa è un maestro di filosofia e psicologia: vedere una squadra spenta sarebbe la sorpresa negativa più grande di questa stagione. Il Napoli, che ha forse l'attacco più forte dell'intera Serie A e tra i meglio assortiti d'Europa, ha trovato la quadratura del cerchio e con le big ha dato spettacolo: cinque gol alla Lazio, due alla Juventus, quattro al Milan, zoppicando con le cosiddette medio-piccole, raccogliendo appena due punti dalle sfide con Sassuolo, Empoli e Carpi. La sfida con la Fiorentina sembra, dunque, fatta su misura per la squadra di Sarri, ma chi ha intenzione di scendere dall'ottovolante quando si diverte? I Viola non vogliono lasciare un centimetro agli avversari, chi è ambizioso si tiene per sé anche le briciole.
Senza pensieri e pressioni, l'auspicio migliore è che sia una partita spettacolare: gol, emozioni, brividi, il calore di uno stadio sostanzialmente sold out, uno spot per il calcio italiano, alla disperata ricerca di esempi non solo di tattica ma anche di tecnica e di emozioni che coinvolgano. Gli incroci non mancano: Sarri e Sousa sono considerati i due migliori allenatori - per il lavoro svolto fin qui - , Vecino e Astori sono stati due oggetti del desiderio di Sarri, De Laurentiis e Della Valle due patron simili eppure diversi, e la storia recente di Napoli -Fiorentina è sempre stato contraddistinta da strascichi, da discussioni e riflessioni.
Gli ingredienti per vivere 90 minuti da sogno non mancano: è il calcio 2.0, quello degli allenatori intelligenti e maniacali, dei progetti studiati e costruiti un passo alla volta, di piazze calorose, di sorprese e novità, di incursioni meritate nell'elite del campionato, di dirigenze che lavorano con pazienza e raziocinio.
Napoli-Fiorentina è la più bella espressione che il calcio italiano possa offrire di sé: per favore, non deludeteci.