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  • Violamania| D'Agostino, acquisto flop

    Violamania| D'Agostino, acquisto flop

    Con la qualificazione per le Final Eight di categoria della Fiorentina Primavera, e l'eliminazione dell'Inter di Fulvio Pea, la prima squadra del settore giovanile gigliato, comunque vada a finire questo finale di stagione, sarà la formazione che meglio si è comportata nell'annata 2010-2011. Infatti se i nerazzurri hanno vinto il torneo di Viareggio, ed il Genoa è la grande favorita per lo scudetto - visto il dominio nel proprio girone -, Andrea Seculin e compagni sono arrivati in finale nella prestigiosa competizione giovanile viareggina, si sono qualificati come detto alle finali scudetto di categoria, e soprattutto hanno vinto la coppa Italia, contro l'agguerrita Roma di De Rossi. A guidare questa banda di giovani di belle speranze un allenatore di sicuro avvenire, al centro di storie non belle in questi giorni: Renato Buso. Il tecnico della Fiorentina Primavera, capace di guidare un gruppo qualitativamente importante che ha fra le cosidette 'riserve' anche un giocatore pagato due milioni di euro come Haris Seferovic, meriterebbe solo elogi da parte della propria società, visto non solo i risultati ottenuti ma anche la valorizzazione di giovani pluriconvocati nelle Nazionali giovanili, fra cui Michele Camporese (autentica sorpresa anche in prima squadra) e il capitano Max Taddei (il miglior giocatore come rendimento).

    E invece il responsabile del settore giovanile viola ha già preso contatti per sostituirlo la prossima stagione con Andrea Stramaccioni, allenatore degli Allievi della Roma. Scelta legittima, ma fatta nei tempi sbagliati, soprattutto perché le voci che vorrebbero lo stesso Buso desideroso di cimentarsi in una squadra di serie B - si sono fatti i nomi di Sassuolo e Grosseto - sono false. Per quanto ottenuto dall'allenatore della Primavera viola, e alla luce del progetto viola che vorrebbe sempre più giovani di qualità in prima squadra, non sarebbe un azzardo promuoverlo in prima squadra al posto di Mihajlovic, quest'ultimo inspiegabilmente riconfermato per la prossima stagione. Il tecnico serbo sicuramente si è fatto amare poco quest'anno, sia in termini di risultati che di dichiarazioni prima e dopo le partite: dalla sicurezza di qualificarsi in Champions League, ai 'calci nel sedere', passando per le 'rotture di palle' dei tifosi che voleva evitare con una semplice vittoria con la Juventus. E inspiegabili diventano le sue scelte tecniche di queste ultime partite.

    Soprassedendo sul fatto che Frey è stato fatto giocare per essere messo in mostra in vista di una possibile cessione (e che Neto dunque rimane un mistero pagato due milioni di euro lo scorso gennaio), che Camporese si sia eclissato dopo un semplice errore a marzo scorso contro l'Inter, e senza contare l'ostracismo verso Babacar, non si riesce a capire perché neanche ieri, in una giornata in cui non c'era niente da perdere, abbia riproposto l'ormai sicuro partente Montolivo - quest'ultimo legittimamente non convinto dal futuro progetto viola - e abbia fatto 'svernare' in panchina Gaetano D'Agostino. L'acquisto di quest'ultimo la scorsa estate, oggi possiamo dirlo, si è rivelato un fallimento se neanche a fine stagione trova spazio in campo. Con la partenza del capitano viola e la conferma di Mihajlovic, il segnale giunto dall'ennesima panchina di D'Agostino contro il Bologna è che quest'ultimo non verrà riscattato dall'Udinese. Oltre cinque milioni per la sua comproprietà buttati via inutilmente, come questa stagione mediocre e senza senso. Per fortuna c'è stata la Primavera viola, capace di far innamorare i tifosi, quasi in duemila presenti sabato scorso a Fiesole Caldine per il match decisivo contro il Catania.

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