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  • Violamania: Curva Fiesole, si chiude un’era meravigliosa. E c’è solo un modo per coronare la stagione

    Violamania: Curva Fiesole, si chiude un’era meravigliosa. E c’è solo un modo per coronare la stagione

    Novantadue anni di storia gloriosa. La Curva Fiesole è da sempre il cuore caldo e il fiore all’occhiello del tifo fiorentino. Una curva calda, vera, ricca di storia e tradizione, da sempre lontana dalle questioni politiche e che non si è praticamente mai macchiata di atti di violenza da cui dissociarsi, un qualcosa che non possono dire da altre parti d’Italia. Ieri si è celebrata l’ultima partita della Fiesole come la conosciamo. A breve inizieranno infatti i lavori che interesseranno proprio quel settore dello stadio e che consegneranno una curva tutta nuova nel 2026. E in tanti si sono voluti portar via uno dei sediolini che da oggi diventeranno cimeli.
     
    PAURA - Una celebrazione obbligatoria, che ha anche giustamente oscurato quello che è stato lo spettacolo in campo. Per la verità e nonostante i tanti gol, la partita non è stata giocata né bene tecnicamente né a ritmi altissimi. La Fiorentina ha iniziato il match in maniera molto timida subendo l’approccio spavaldo del Napoli. Poi però i viola sono stati bravi a venir fuori alla distanza anche grazie a uno Nzola completamente ritrovato rispetto ai primi mesi della stagione. Nel finale, poi, quel che l’ha fatta da padrone è stata la paura di perdere di entrambe le squadre che si sono spartite un punto.
     
    UNICA VIA - Non è stata obiettivamente una bella Fiorentina, se anche solo ripensiamo alla meravigliosa partita d’andata proprio contro gli azzurri al Maradona, quando i viola si imposero per 3 a 2 nelle prime giornate di campionato. Ma è normale che la testa e il cuore di tutta la quadra siano proiettati verso la finalissima di Atene. Nel frattempo, la Fiorentina mette un altro mattoncino per la qualificazione europea attraverso il campionato (che sarebbe la terza consecutiva). Ma l’unico modo per sublimare davvero questa stagione e celebrare al meglio i quasi cent’anni di storia della Fiesole è quello di interrompere, finalmente, il digiuno di trofei che dura ormai da oltre vent’anni.
     

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