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Vieira-Milan: da meteora rossonera ad avversario col Genoa
VIEIRA AL MILAN - L’allenatore era Fabio Capello, a centrocampo c’erano Albertini, Desailly, Savicevic… quell’anno giocò quasi 15 partite anche un giovanissimo Ambrosini. E Vieira? 5 presenze in una stagione chiusa con lo scudetto, prima di essere spedito in Inghilterra, all’Arsenal. L’avventura al Milan non è stata un granché, ma a Londra, con la numero 4 sulle spalle, diventerà uno dei pilastri degli Invincibili di Arsene Wenger. Vieira al Milan ha giocato poco, pochissimo, senza neanche avere il tempo di esprimere le sue qualità. Ma quando ricorda quell’esperienza lo fa sempre col sorriso sulle labbra: “La mia fortuna è stata di essere al Milan in un grande periodo - ha detto tempo fa a Sky - Mi ricordo quando sono arrivato a 20 anni, nello spogliatoio c'erano Paolo Maldini, Alessandro Costacurta e Franco Baresi. Mi hanno fatto capire che il calcio è più di un gioco, è un lavoro. Soprattutto ho visto come si comportavano dentro e fuori dal campo, questo mi ha aiutato a fare carriera".
VIEIRA ALLA JUVENTUS E ALL’INTER - Nell’estate 2005 si è riaffacciato in Italia firmando con la Juventus, dove ha ritrovato Fabio Capello che lo ha voluto fortemente: il Vieira arrivato a Torino è un altro giocatore rispetto a quello conosciuto a Milano, maturo e con una grande esperienza alle spalle tra trofei e record. Patrick in bianconero è rimasto una sola stagione, ha vinto quello scudetto poi tolto alla Juve per lo scandalo legato a Calciopoli; i bianconeri vengono retrocessi in Serie B e lui firma con l’Inter: tre anni e mezzo e tre scudetti, poi nel gennaio 2010 torna in Inghilterra al Manchester City. Lì chiuderà la carriera da giocatore prima di iniziare una nuova vita in panchina: oggi si siederà su quella di San Siro, proprio lì da dove Capello gli dava indicazioni quasi 30 anni fa. Dal Milan al Milan, da giovane talento ad avversario dei rossoneri.