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    Valverde, l'importanza di aspettare un campione

    Valverde, l'importanza di aspettare un campione

    • Federico Zanon
    L'arte di saper aspettare. Il Real Madrid non ha mai avuto dubbi su Federico Valverde, l'ha protetto, l'ha cresciuto e aiutato a emergere, ora è il momento di raccogliere i frutti. Il Pajarito ha lasciato il nido e ha preso il volo, diventando uno dei centrocampisti più forti in circolazione. Lo dicono i numeri, 7 gol e 2 assist in 16 partite stagionali, lo conferma il suo compagno Toni Kroos, che dopo la gara contro il Barcellona, sul proprio profilo Twitter ha scritto: "Valverde al momento è tra i top 3 al mondo". Difficile dargli torto, l'uruguaiano arrivato in Spagna nel 2016 dal Penarol, ha saputo lavorare in silenzio, imparando dai migliori (oltre al tedesco anche Modric e Casemiro, in quello che è stato uno dei reparti più forti della storia), trasformandosi in un centrocampista totale.

    LA PROMESSA - Regista difensivo, mezzala, trequartista, esterno d'attacco. Valverde sa fare tutto, sa farlo molto bene. Un Gerrard con il mate in mano, che ha imparato a fare la differenza anche sottoporta. Merito di Ancelotti, per il quale è 'un potenziale Pallone d'Oro', al quale ha fatto una promessa. A svelarla l'ex guida del Milan: "Gli ho detto: se non riesci a fare almeno 10 gol in una stagione, io devo prendere il patentino (da allenatore ndr) e stracciarlo per andare in pensione". Valverde non ha ancora raggiunto l'obiettivo, ma ha già superato il suo score personale con la camiseta blanca, 3 gol e 1 assist nel 2020-21. Il Real Madrid sapeva di avere tra le mani un campione, bisognava solo aspettarlo. 


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