Braida: 'Pioli mi ricorda Ancelotti in chiave moderna, mi segnalarono Totti ma scelse la Roma. Il Monza si salva'
COSA HA SIGNIFICATO IL MILAN - "È il club che ha reso riconoscibile uno sconosciuto come me. Anche oggi mi fermano, qualcuno è convinto che lavori ancora per il Milan, altri parlano della squadra e dicono “noi”".
GALLIANI - "Abbiamo lavorato una vita insieme, ho visto crescere i suoi figli, siamo andati a cena un’infinità di volte. Mai riuscito a pagarne una. L’aspetto severo, a volte truce, nasconde un animo profondamente amorevole. Ha un cuore grande ed esprime le sue emozioni in modo irrefrenabile perché il calcio è la sua vita. È sempre stato così. La volta che l'ho visto più felice? Tante volte, mai come a Perugia nel 1999. Quel nostro abbraccio resta storico".
VAN BASTEN - "Mah, sono andato a vederlo al vecchio stadio di Amsterdam e mi colpì. Faceva solo cose determinanti. Dicono che devi vedere un giocatore tante volte, io ho un’altra chiave: deve scattarti qualcosa dentro, subito".
IL RETROSCENA CON GALLIANI - "Una volta sono andato in Brasile per prendere Rivaldo. L’ho chiamato: “È dura, ci sono difficoltà”. E lui. “Portiamolo a casa e basta”. Ho risposto quasi come Garibaldi: “Agli ordini”".
SU BERLUSCONI - "Una volta mi chiamò, prima del Natale ‘98. Mi disse che il Milan andava male, espresse disapprovazione. Non sapevo che cosa dire e provai così: “Dottore guardi, lei ha ragione ma è Natale, è presto, i conti facciamoli alla fine”. È andata bene: vincemmo il campionato. Il mio rapporto più stretto però era con Galliani, sono stato anche il suo centravanti. Una volta, per un mio gol alla Juve in Coppa Italia col Monza, quasi cadeva dalla tribuna per esultare".
SU DE KETELAERE E PIOLI - "Mi pare che De Ketelaere abbia tante qualità, soprattutto guarda avanti, vede la profondità, che nel calcio è la cosa più difficile. E Pioli è bravo, ha qualcosa di Ancelotti in chiave moderna".
VICINO A ...TOTTI - "Mi segnalarono Totti quando era alla Lodigiani, ma lui scelse la Roma. Quando lo incontravo, glielo dicevo spesso: “Potevi venire, avresti vinto un po’ di coppe”. E lui rideva."
IL COLPO SBAGLIATO - "Sulle delusioni mah, mi viene in mente Ba: su di lui eravamo convinti. Il calcio però è così, nessuno è perfetto e ogni giorno bisogna imparare. Il viaggio non si può fermare".
SUL MONZA - "Ha un nucleo di italiani e tanta esperienza, che conta. Si salva".