
Tutto quello che forse non sapete su LeBron James: mettetevi alla prova!

1) HA AVUTO UN’INFANZIA DIFFICILE
LeBron è figlio di Gloria Marie, una madre sedicenne che ha scelto di donargli il suo cognome, visto che il suo vero padre si è rifiutato sin da subito di adempiere ai suoi compiti di genitore. Da quel momento in poi, Gloria si è sempre rifiutata di rivelare l’identità del padre di LeBron. Si crede, comunque, che la paternità di James sia da attribuire ad Anthony McClelland, un ex detenuto. L’infanzia di LeBron è stata, dunque, scandita da continui traslochi: quando LeBron aveva poche settimane di vita, Gloria si è ritrovata orfana di madre e costretta a cambiare continuamente lavori, trasferendosi di casa in casa alla ricerca di stabilità. Grossa parte degli aiuti a LeBron & Gloria sono arrivati dagli zii Terry e Court. Un’altra persona fondamentale della vita di LeBron è stato Eddie Jackson, ex galeotto con numerosi problemi con la legge che, però, ha costituito la prima figura paterna per il Chosen One. Malgrado le difficoltà, Gloria James ha combattuto fin da subito pertenere LeBron lontano dalla povertà e dalla criminalità.
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Fonte: nbareligion

2) HA FONDATO LA SUA SCUOLA PUBBLICA: “I PROMISE SCHOOL” Proprio alla luce della sua difficilissima infanzia LeBron James ha scelto di aiutare dei ragazzini in grande difficoltà attraverso una scuola pubblica chiamata “I Promise” e sita nella sua città natale, Akron. L’iniziativa, volta a strappare dalla strada e a dare un’istruzione e delle chance di una vita diversa a dei bambini sfortunati, è stata annunciata nel 2018 e ha coinvolto immediatamente oltre 300 giovanissimi della cittadina dell’Ohio, che verranno seguiti nei primi 5 anni della loro formazione scolastica. Nel 2019 il suo impegno in questa causa è aumentato a dismisura: è prevista per quest’anno l’inaugurazione di un villaggio per i giovani studenti della scuola e nel 2022 si prevede già un ampliamento delle classi, tale da permettere anche una copertura piena per ulteriori tre anni.

3) GLI AMICI ALL’INTERNO DELLA LEGA: “BANANA BOAT CREW” Malgrado sia una figura centrale all’interno della lega e non si sia mai tirato indietro davanti all’opportunità di allenarsi e aiutare i giovani talenti della Lega, James è una persona piuttosto riservata e ha più volte dichiarato di avere solo tre amici fraterni nella lega: Dwyane Wade, Chris Paul e Carmelo Anthony. I quattro compongono il collettivo ormai noto come “Banana Boat Crew”, nome derivante da una foto che ritrae James, Paul e Wade in vacanza, intenti a divertirsi su un canotto a forma di Banana. Malgrado il quarto membro della crew, Carmelo Anthony, non fosse presente nella foto, la sua vicinanza a James è assolutamente confermata da numerosi altri scatti.

4) HA INVENTATO IL TORMENTONE DEL TACO TUESDAY! Malgrado la sua riservatezza, però, James è anche in grado di condividere parte della propria vita privata e lanciare dei tormentoni. Per tutta l’estate 2019, ad esempio, si è fatto riprendere in storie Instagram nelle quali mostrava tutto il proprio entusiasmo per l’arrivo di Anthony Davis, perenne invitato a casa sua nella sua estate: i due e gli altri ospiti della casa per l’intera estate hanno seguito una tradizione imprescindibile, il Taco Tuesday. Le storie hanno avuto così tanto successo che James ha anche provato a registrare “Taco Tuesday” come marchio, cosa che però non gli è riuscita
5) HA UNA CERTA INFLUENZA POLITICA-SOCIALE Nella NBA in tanti credono che LeBron James possa diventare il primo ex atleta professionista presidente degli Stati Uniti d’America, anche grazie alla sua tendenza a lasciarsi andare a dichiarazioni impegnate. Nel 2018, ad esempio, a una sua dichiarazione anti-Donald Trump ha risposto la giornalista Laura Ingraham, dicendogli di “star zitto e giocare a basket”. L’evento ha scatenato un’ondata di indignazione dei giocatori NBA che hanno tutti sostenuto l’importanza della libertà di parola espressa da James. Un anno e mezzo dopo, però, James si è trovato dal lato opposto della barricata, quando ha espresso un’opinione molto netta su Daryl Morey, General Manager dei Rockets che aveva espresso vicinanza a Hong Kong nel suo delicato momento politico con la Cina. Nello specifico James ha detto che Morey non era informato per parlare della situazione politica, facendo intuire che avrebbe fatto meglio a tacere, per non causare gravi danni economici all’intera lega.
