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Toromania: Giampaolo per ora è salvo, ma la squadra è ancora in ginocchio
Probabilmente lo sanno anche gli stessi Urbano Cairo e Davide Vagnati che la squadra che hanno consegnato in estate al tecnico è troppa fragile mentalmente, oltre che povera di qualità, per poter anche solo sperare di vederla lottare per l’Europa. D’altronde se lo scorso anno il Torino si è salvato a fatica, dopo aver incassato anche pesanti sconfitte (vedasi lo 0-7 con l’Atalanta o il 4-0 a Lecce) un motivo c’è. Non poteva certo bastare cambiare i terzini e inserire il solo Linetty a centrocampo per sperare di far partire realmente un nuovo ciclo.
Giampaolo è però consapevole del fatto che se il Torino non invertirà la rotta Cairo non avrà altra scelta che optare per il cambio in panchina per sopperire anche ai propri errori. Giusto o no è così che funziona (quasi sempre) nel calcio. Nonostante uno scialbo 0-0 e le incredibili difficoltà riscontrate dalla squadra nel costruire gioco, Giampaolo nel post partita ha cercato di mantenere alto l’umore della squadra per non farla crollare nuovamente nelle proprie insicurezze: al Torino serve prima di tutto la testa per rialzarsi. E a Giampaolo serve a tutti i costi che il Torino si rialzi.