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Juric: 'Il Torino si merita altro ma non riesco a fargli fare il passo in più. Non chiedo rinforzi e sull'addio...'
L'allenatore del Torino Ivan Juric commentato così a DAZN la sconfitta nel derby contro la Juventus: "E' stata una partita tosta e tesa. Secondo me gli abbiamo dato occasioni su nostri errori tecnici gravi, per il resto abbiamo controllato bene. Prima della palla-gol di Miranchuk abbiamo avuto occasioni. Abbiamo subito il gol su palla inattiva dove loro hanno grandi saltatori e noi no. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, abbiamo dato tutto".
Sulla poca incisività in attacco: "Abbiamo perso tutt'e due gli attaccanti. Abbiamo provato ma è normale che devi lavorare su certe situazioni. A volte fai bene ma poi arrivi sugli ultimi 20 metri dove hai bisogno di altre giocate se non hai la punta centrale. L'unico rammarico che a volte tecnicamente abbiamo fatto errori anche inspiegabili. Lì abbiamo concesso occasioni e dato coraggio alla Juventus".
Il tecnico granata ha poi aggiunto queste battute in conferenza stampa: "Quando sei a Torino, puoi fare un anno di rinascita come l'anno scorso e si vedevano le cose in un certo modo, ma poi non va più bene: senza niente togliere a Verona, dove accettano una situazione, a Torino non l'accettano e si crea frustrazione all'esterno. Il Toro deve valere di più. Mi dispiace non fare qualcosa in più. Come allenatore, non riesco a dare qualcosa in più a questa piazza. C'è una buona squadra, ma non riesco a dare le soddisfazioni che la piazza si merita".
Juric ha proseguito il suo sfogo: "Non chiedo rinforzi. Ho preso due schiaffi e ho fatto due passi indietro. Io ho sempre litigato e lavorano, anche a Verona abbiamo fatto tanti litigi e abbiamo preso Amrabat cambiando la stagione. Su certe cose, però, non arrivo e io mi devo concentrare sulla squadr. Il primo mercato a Verona è stato turbolento e abbiamo fatto risse, poi mi sono tirato indietro ma avevano capito cosa volevo e non c'era più bisogno che facessi il pazzo. Addio vicino? Io non comando. Noi siamo il Toro: abbiamo fatto un primo anno strepitoso, per arrivare decimo e sarebbe uno scudetto devi avere entusiasmo. A Verona mi chiedevano perché non sei felice nonostante un nono posto, io volevo andare in Europa. A Torino non va bene il 12 o 13 posto, io mi sento una persona che non riesce a dare soddisfazioni".
Sulla poca incisività in attacco: "Abbiamo perso tutt'e due gli attaccanti. Abbiamo provato ma è normale che devi lavorare su certe situazioni. A volte fai bene ma poi arrivi sugli ultimi 20 metri dove hai bisogno di altre giocate se non hai la punta centrale. L'unico rammarico che a volte tecnicamente abbiamo fatto errori anche inspiegabili. Lì abbiamo concesso occasioni e dato coraggio alla Juventus".
Il tecnico granata ha poi aggiunto queste battute in conferenza stampa: "Quando sei a Torino, puoi fare un anno di rinascita come l'anno scorso e si vedevano le cose in un certo modo, ma poi non va più bene: senza niente togliere a Verona, dove accettano una situazione, a Torino non l'accettano e si crea frustrazione all'esterno. Il Toro deve valere di più. Mi dispiace non fare qualcosa in più. Come allenatore, non riesco a dare qualcosa in più a questa piazza. C'è una buona squadra, ma non riesco a dare le soddisfazioni che la piazza si merita".
Juric ha proseguito il suo sfogo: "Non chiedo rinforzi. Ho preso due schiaffi e ho fatto due passi indietro. Io ho sempre litigato e lavorano, anche a Verona abbiamo fatto tanti litigi e abbiamo preso Amrabat cambiando la stagione. Su certe cose, però, non arrivo e io mi devo concentrare sulla squadr. Il primo mercato a Verona è stato turbolento e abbiamo fatto risse, poi mi sono tirato indietro ma avevano capito cosa volevo e non c'era più bisogno che facessi il pazzo. Addio vicino? Io non comando. Noi siamo il Toro: abbiamo fatto un primo anno strepitoso, per arrivare decimo e sarebbe uno scudetto devi avere entusiasmo. A Verona mi chiedevano perché non sei felice nonostante un nono posto, io volevo andare in Europa. A Torino non va bene il 12 o 13 posto, io mi sento una persona che non riesce a dare soddisfazioni".