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Torino, Caselli: 'Mai juventino. Le parole di Agnelli sugli scudetti...'
SUGLI STRISCIONI DI SUPERGA - “L’inchiesta comincia quando ero in Procura per cui preferisco non parlarne, però i media hanno detto tutto. C’è da prendere atto di una realtà, chi ha sbagliato dovrebbe assumersi le sue responsabilità. E invece mi pare che non ci sia questa intenzione: le scuse non bastano”.
SULLE PAROLE DI AGNELLI - Caselli commenta così le parole di Andrea Agnelli sugli scudetti esposti all’Allianz Stadium: “Lo stadio non è casa sua, è un luogo aperto al pubblico”.
SULL’AVVOCATO - “Quando ero in Sicilia, un giorno mi fece chiedere un colloquio. Non parlammo di cose d’ufficio, voleva sapere un po’ di mafia e di Palermo. Quando stavamo per congedarci, imperturbabile com’era, mi chiese con uno sguardo ironico: ‘Cosa ne penserebbe di una fusione tra Toro e Juve?’. Alzai le mani e gli dissi: ‘Ma per carità’. Mi hanno dato del fascista e del comunista, ma mai dello juventino. Andreotti definì il mio pool di Palermo figli della gobba, per dire che non ci facevamo i fatti nostri. Risposi: Gobbo a me che sono granata proprio no!”.