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    Tonfo Napoli, è (già) nostalgia di Spalletti e Kim: quanto cambia la vita con Garcia. Aspettando Natan...

    Tonfo Napoli, è (già) nostalgia di Spalletti e Kim: quanto cambia la vita con Garcia. Aspettando Natan...

    • Giovanni Annunziata
    Il dominio di qualche mese fa sembra essere già un ricordo lontano per il Napoli. Lo scudetto è stato qualcosa di incredibile per le modalità in cui gli azzurri da agosto 2022 a giugno 2023 hanno messo in campo uno spettacolo unico che si è tradotto in vittorie e in un +16 in classifica al termine del campionato che non ha lasciato spazio all'immaginazione. Solo le briciole per la concorrenza, un discorso chiuso con un mese di anticipo per quanto riguarda il successo aritmetico. Oggi c'è un dato incredibile che balza all'occhio, ovvero il Napoli che perde la vetta della classifica addirittura un anno dopo l'ultima volta. Infatti, dal 10 settembre 2022 il club partenopeo è sempre stato al primo posto (anche a parità punti) e non è mai stato scavalcato. Fino a ieri, quando il ko casalingo contro la Lazio per 1-2 ha fatto sì che si premesse il tasto "stop" a questa striscia lunghissima.

    DA SPALLETTI A GARCIA - Qualcosa è cambiato, eccome se è cambiato. In primis la guida tecnica. Perché Spalletti è l'uomo dello scudetto, colui che ha incantato e diretto una magnifica orchestra dalla panchina. Oggi però il mister di Certaldo ha cambiato azzurro, scegliendo quello della Nazionale. E ai piedi del Vesuvio Garcia non è partito con il piede giusto. Il suo Napoli ha già ricevuto qualche "bocciatura", sui social i tifosi non sono convinti. E contro la Lazio c'è stata l'espressione di un calcio che non appartiene al recente passato di questa squadra, ieri incapace di reagire e di rendersi pericolosa nel secondo tempo. Solo confusione e qualche palla lunga per sperare affinché succedesse qualcosa. Poi tante novità che lo scorso anno erano dei punti di forza, come il poco coinvolgimento di Lobotka, Kvara non insostituibile (anche se, come dice Garcia, non è ancora al meglio della condizione). Addirittura Maurizio Sarri ne ha parlato senza troppi problemi nel post partita: "A differenza dell'anno scorso il Napoli si allunga di più". Un Napoli sbilanciato, si è visto questo, oltre la difficoltà nella costruzione di gioco e nella velocizzazione della manovra. Un brutto Napoli sul quale lavorare tanto in questa sosta.

    E LA DIFESA? - Altra pecca, bella pesante, il reparto arretrato. È sembrata a tratti una squadra allo sbando lì dietro contro la Lazio. I primi difensori ad un certo punto devono essere i centrocampisti e la mediana, soprattutto nella ripresa, veniva sistematicamente saltata. Così l'inferiorità numerica e ancor di più una retroguardia che non ha saputo restare stretta regalando delle vere e proprie praterie agli avversari. Una difesa tanto diversa: chiaro che manca Kim, questo è sotto gli occhi di tutti. Il leader oggi è Rrahmani, che però il ruolo principale non sembra ancora saperlo svolgere. E Juan Jesus sarà anche un buon difensore, per carità, ma passare da Kim a JJ non deve essere il massimo della vita, specie per chi è reduce dalla vittoria dello scudetto. Dunque, perché non Natan? È stato acquistato in sostituzione del sudcoreano. Dalle parole di Garcia non sembra essere pronto, ma la sosta adesso può essere un bell'assist. Non andrà in nazionale e avrà due settimane per poter lavorare a Castel Volturno. Alla ripresa sarà il momento di puntare su di lui, anche perché Juan Jesus non è di certo Kim e qualche errore in più (specialmente contro la Lazio) fa pensare che si possa provare anche qualche soluzione differente.

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