Timossi: Milan, Berlusconi ha posto il veto su Zaccheroni
Silvio Berlusconi? "Il presidente è sereno, è in villa e guarda alla tv Napoli-Inter". Berlusconi è in salotto, il destino di Inzaghi resta appeso a un filo. Così il vertice di ieri per risolvere la crisi tecnica rossonera pare sia stato rinviato. E a quando? Solo a questa mattina. Ieri sera nessuna visita di Galliani ad Arcore. Scenario della prossime ore: Inzaghi finisce in ghiacciaia. Già, è solo questione di ore, al massimo giorni, ma se i tempi di permanenza si allungheranno sarà solo colpa di quell’ormai insostenibile leggerezza nel risolvere i problemi rossoneri. Inzaghi (moralmente) a pezzi, in ghiacciaia: non è una bella immagine, ma è la realtà. Va un po’ meglio a mister Brocchi: raffreddato, per ora. Insomma, ce la può ancora fare a sostituire l’amico Pippo. Cristian non dice una parola, ma lo sguardo è sereno: non ha nulla da perdere, con la Primavera del Milan sta facendo benone, ha la stima della società e da mediano è sempre piaciuto a mister B. Ieri sera era stato allertato Davide Lippi. Era il procuratore del Brocchi giocatore, pare segua anche gli affari del neo allenatore. “Preparati, bisogna andare dal presidente per sistemare il nuovo contratto di Cristian”, avevano detto al giovane Lippi. Chiamata pomeridiana, dal vertice rossonero. Contrordine in serata, prima di cena: “Davide hai la serata libera, non si fa niente, non questa sera”. Così si raffredda anche un altro piano suggestivo: Brocchi in panchina, Lippi (Marcello, il ct campione del Mondo) tutor tecnico del giovane allenatore.
Stop e Tassotti: lui convince, neppure questa volta. Per tornare a vincere (almeno un paio di partite) non basta l’eterno viceré, sostengono gli eletti consiglieri di Milanello. Vero, loro parlano, ma alla fine decide sempre B. Claudio Ranieri? Uhm, il nome è stato fatto, ma costa, ha ancora un contratto con la federazione greca. Ha stile, carattere, grandi qualità tecniche (la parentesi ellenica non può oscurare la sua carriera), sa benissimo come salvare in extremis le nobili decadute. A Berlusconi l’idea piace, l’allenatore pure, ma i conti non tornano: l’ingaggio sarebbe elevato, restano ancora da pagare gli stipendi di Seedorf e Inzaghi. (Ranieri è stato contattato pure dal Cagliari per il dopo Zola, storia analoga, niente da fare).
E allora Galliani getta nella mischia una nuova idea, che poi sarebbe solo un nuovo ritorno: Alberto Zaccheroni. Altro nome certo in corsa. Nome che sembra prendere quota in tarda serata. Zaccheroni a Berlusconi non è mai piaciuto un granché, neppure quando vinceva gli scudetti. La colpa di Zac? Schierare la difesa a tre, inaccettabile per il presidente. Zic-Zac, è tutto un taglia e cuci, buchi e toppe. Così il futuro è sempre più incerto: prendete il delicato ruolo di direttore sportivo. Sembrava tutto fatto con Sean Sogliano: graditissimo a Barbara Berlusconi, digerito dal secondo amministratore delegato e cioè Adriano Galliani. Con Sogliano si sono parlati, magari pure (verbalmente) accordati. Poi? Boh, dalla Thailandia ecco mister B (un altro, certo), i suoi 250 milioni e un primo 25% della società che passa in mani straniere. Così anche il futuro di Sogliano resta da definire. Lui non dice una parola, pare sia fatto così: sta centrando un’altra salvezza miracolo con il Verona e questa resta la sua priorità. Poi piace parecchio alla Fiorentina. E per il Milan che verrà farselo soffiare sarebbe un’altra doccia fredda. Già, fa freddo nell’inferno del Diavolo.
Giampiero Timossi