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    Timossi: Allegri e la vita godereccia

    Timossi: Allegri e la vita godereccia

    Una frase, al volo.

    Tutto quello che so della vita l’ho imparato dal calcio” (Albert Camus)

    E’ uno scrittore meraviglioso: Lo straniero; La Peste; La caduta; L’uomo in rivolta o Il primo uomo, libro pubblicato postumo e incompiuto sono solo alcuni dei suoi capolavori. Amo rileggere Camus, ho visitato l’Algeria per annusare il vento che lo ha visto nascere, appena posso guido sulle strade del Louberon dove il premio Nobel per la letteratura (1957) ha vissuto i suoi ultimi giorni. Però su questo non la penso come lui. Faccio esattamente il percorso contrario e dico: “Tutto quello che so del calcio l’ho imparato dalla vita”. Un genio, uno scrittore e filosofo come Camus può inciampare su un eccesso di entusiasmo. Lui che amava il calcio, che giocava in porta (da leggere Il portiere e lo straniero di Emanuele Santi) scivola su quell’eccesso di entusiasmo che qualche volta (spesso) contraddistingue il binomio intellettuali-sport. Pensate a George Best? Ha buttato la sua vita, il suo talento, comunque ha bruciato tutto, a modo suo, in piena facoltà. Però al calcio ha lasciato emozioni uniche, irraggiungibili. Per me, dopo Cruijff e prima di Maradona (un altro maledetto), c’è The Best. Sta sul secondo gradino del podio, prima di Pelè, molto prima di Messi e pazienza se passerò un’altra volta per snob e incompetente.  

    Vero, c’è anche dell’altro, il calcio è cambiato, tra diritti televisivi, addetti stampa, interviste concordate con gli sponsor. Il calcio di oggi, in Italia e non solo, non ha quasi niente da insegnare alla vita perché vive su un altro pianeta. Con alcune eccezioni, certo. Me ne vengono in mente tre, pensando a chi oggi è ancora in attività e non è stato espulso dal sistema. Penso a Toni, ai suoi gol a schiena dritta, alla sua vita tra dolore e coraggio e alla capacità di tenersi sempre fuori da scandali, pasticci, risultati combinati. Penso a Benitez, che dice: “A questo punto della stagione i giocatori devono stare con le loro famiglie, non in ritiro”. Forse andrà via da Napoli, spesso ho attaccato Rifa-Rafa, ma con questa frase il Natale in casa Benitez sarebbe assicurato. Lui ha capito, il suo presidente Aurelio De Laurentiis credo abbia esagerato, un’altra volta, sempre sospeso tra calcio e realtà.

    E poi penso a Massimiliano Allegri e al segreto del suo successo, meraviglioso, per alcuni inatteso, ma certo meritato. Alla vigilia della festa scudetto e del ritorno contro il Real, Allegri dice: “Godiamoci il momento, la vita deve essere godereccia”. Lui vince così, con quello che la vita gli ha insegnato.

    Giampiero Timossi
    @GTimossi



     

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