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    Thohir: "All'Inter lasciai solo 160 milioni di debiti. Milan, ecco cosa ho detto sullo stadio a Cardinale"

    Thohir: "All'Inter lasciai solo 160 milioni di debiti. Milan, ecco cosa ho detto sullo stadio a Cardinale"

    • Redazione CM
    Erick Thohir ha guidato l'Inter dall'era Moratti a quella Zhang. L'ex presidente indonesiano del club nerazzurro ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "E' capitato che qualche tifoso mi chiedesse di tornare in Italia, ma non potrei mai farlo. Amo troppo l'Inter, è un club leggendario e il legame è troppo forte. Sono sempre un tifoso e seguo tutti i risultati. Sono stato contentissimo per la seconda stella". 

    SCUDETTO - "Come tutti i tifosi, anche io voglio vincere a ogni occasione. L'Inter è ancora la più forte. Ha giocatori straordinari, come Lautaro, Thuram, Barella e Bastoni, oltre a Dimarco. Attenzione, però, alle altre grandi, che stanno tornando: Juventus, Milan e Napoli. Sarà un campionato combattuto". 
     
    DOPO MORATTI - "L'ho incontrato l'ultima volta che sono stato a Milano. L'ho detto fin dall'inizio. Sono arrivato per aiutare l'Inter a crescere e a ritornare in alto. Magari qualcuno avrebbe potuto mirare subito alto, ma io conoscevo bene la situazione ed era necessario recuperare innanzitutto. La sostenibilità finanziaria era fondamentale. Alla riprova dei fatti e delle promesse che avevo fatto allora, dopo 5 anni, l'Inter è tornata a giocare in Champions League. E avrebbe potuto arrivarci anche prima, quando c'ero io, se le squadre italiane qualificate fossero state 4 e non 3". 

    CALCIO ITALIANO - "La Serie A ha bisogno di cambiare. Già ai miei tempi spingevo perché si guardasse anche ai mercati esteri, e in particolare a quello asiatico. E' successo, ma è durato solo un paio d'anni. Poi si è tutto fermato. L'economia globale si sta spostando verso l'Asia. Con me, l'Inter ha iniziato la sua espansione verso gli USA e, appunto, l'Asia. Non a caso, c'è stato subito un aumento ricavi commerciali". 
     
    STADIO COL MILAN - "Ne ho parlato anche con Gerry Cardinale, quando ci siamo incontrati di recente qui a Giacarta. Gli ho detto che la strada giusta è proprio di fare il nuovo impianto insieme. E sarà un bene anche per la Serie A. All'epoca ne avevo discusso pure io con Barbara Berlusconi, che però ha poi voluto proseguire da sola. Così, avevo provato a chiedere al sindaco di Milano di avere San Siro per l'Inter, ma ho dovuto fermarmi davanti alla complessità di leggi e regolamenti". 

    INTER - "Sono stato io a nominare Piero Ausilio direttore sportivo, ho sempre pensato che fosse un valido manager e lo sta dimostrando. Ho perso i contatti con Zhang, quando ho lasciato la presidenza della società, ho preferito anche lasciargli campo libero, evitando di interferire. Dico solo che ai miei tempi il debito del club era solo di 160 milioni di euro, mentre ora è molto più alto". 

    IDOLI - "Non avevo detto che Nicola Ventola era il mio preferito, ma soltanto che conoscevo anche lui tra tutti i giocatori nerazzurri della storia. Sarebbe stato troppo semplice indicare uno dei tanti grandi campioni che tutti ricordano. Oggi, quindi, faccio il nome di Federico Dimarco. Ai miei tempi era solo un ragazzo delle giovanili, adesso è diventato uno dei migliori della squadra. Avrei potuto citare Lautaro Martinez, ma sarebbe stato troppo facile". 

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    Limone Inzaghi
    Limone Inzaghi

    Grande Presidente dopo di te solo buffi e inciuci.

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