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Talk Juve. Christian Rocca a CM: 'Prendiamo Balotelli per il 30° scudetto!'
Christian Rocca, autore di camilloblog.it e da poche settimane direttore di IL, il magazine del Sole 24 Ore, è noto fra i sostenitori della Juventus per la sua posizione intransigente su Calciopoli, che ha sempre considerato una "farsa", e per alcune felici definizioni, come l'etichetta di "indossatori di scudetti altrui" attribuita all'Inter e agli interisti. Ai microfoni di Calciomercato.com, Rocca fa il punto sul momento bianconero, fra campo, mercato e, ovviamente, Calciopoli.
Partiamo da Ibrahimovic: dopo la squalifica si è ripresentato con una tripletta e, non a caso, nella stessa giornata il Milan è balzato in testa alla classifica. E' sempre lui a fare la differenza...
"E' evidente, il Milan rispetto a noi ha un Ibra in più. Ma in passato abbiamo venduto Baggio, Zidane e Inzaghi, continuando comunque a vincere. Quindi il problema non è che non abbiamo Ibra, ma piuttosto che Ibra è la prova vivente che la squadra del 2006 era pressoché imbattibile, altro che SIM svizzere. Se si pensa che in quella squadra c'erano Ibra, Trezeguet, Nedved e che il Del Piero di sei anni fa partiva dalla panchina... Ogni volta che vedo Ibrahimovic penso a quella vergognosa stagione di Calciopoli, che ha distrutto una squadra, la Juventus, e tutto il calcio italiano. Ibra è la prova vivente, ancora oggi, dopo sei anni, che quella squadra vinceva perché era la più forte".
Passiamo agli attaccanti attuali della Juventus: quello che segna di più è Matri, che però non sempre gioca titolare. Questa scelta di Conte sta iniziando a far discutere i tifosi...
"Matri è certamente l'attaccante più bravo che abbiamo, insieme a quei dieci minuti che Vucinic ci regala ogni tre partite. Ma non credo che Conte sia uno che voglia farsi del male. Lo vede tutti i giorni in allenamento e quindi ci sarà sicuramente un motivo per cui non lo fa giocare sempre titolare. E' vero ad esempio che da Udine in poi non è stato più il Matri dei primi mesi della stagione, ha avuto qualche difficoltà in più. Poi forse c'entra anche il modulo: Matri è più adatto al 4-3-3 utilizzato da Conte fino Natale, mentre Borriello forse si adatta di più al 3-5-2 utilizzato dalla Juventus negli ultimi due mesi. In ogni caso, è anche vero che contro il Milan si è vista la differenza quando sono entrati Matri e Vucinic, rispetto a Borriello e Quagliarella".
Capitolo mercato. Questa estate credi che finalmente arriveranno un paio di grandi giocatori, specialmente in attacco?
"Io i soldi non li vedo. Già ora la Juventus presenta perdite per 30 milioni e se tanto mi dà tanto alla chiusura del bilancio sranno 60 milioni. A questi, per fare un paio di acquisti davvero importanti, bisognerebbe aggiungerne altri 60. Chi li mette 120 milioni? Però, se vogliamo sognare, la Juve dovrebbe acquistare una o due punte davvero forti, che fanno davvero la differenza, e un altro buon centrocampista, dello stesso livello di quelli che ci sono già. Non vorrei infatti che i miracoli che sta facendo Conte in questa stagione portino a pensare che siamo già una grande squadra, perché non è così. Certo, se avessimo avuto un grande attaccante, un 'Ibra', forse avremmo già potuto puntare al 30° scudetto in questa stagione, ma non ce l'abbiamo".
Qualche nome per sognare?
"Leandro Damiao non lo conosco bene. Una volta sono rimasto sveglio fino a tarda notte per osservarlo in un'amichevole del Brasile, ma non sono riuscito ancora a decifrarlo come giocatore. Mi piacciono molto Dzeko e Aguero, ma ormai quel treno è passato, e non l'abbiamo preso. Uno che si potrebbe prendere è Suarez, che ha rotto con il Liverpool e il cui prezzo si è abbassato. Io poi sono innamorato di Balotelli, lo prenderei al volo. Fra i centrocampisti, mi piace Eriksen dell'Ajax, così come Ozil del Real Madrid. In ogni caso, punterei sul 4-3-3 e prenderei giocatori congeniali a quello schema".
A giugno Del Piero lascerà la Juventus. Tu conosci molto bene gli Stati Uniti: gli consiglieresti un'avventura a stelle e strisce?
"Il calcio non esiste negli Stati Uniti, è inutile che ci prendiamo in giro. Esiste a Los Angeles, grazie ai messicani, e in alcune zone della costa Est, dove ci sono italiani e irlandesi. E basta. Gli Stati Uniti per Del Piero andrebbe bene per l'ingaggio e per fare un'esperienza personale, ma è come andare al Luna Park. Negli Stati Uniti, nel calcio, sono forti le ragazzine. Le madri le portano a giocare questo strano sport europeo, che per loro è molto cool. Ma è come da noi il Football americano, una cosa 'figa' ma inesistente".
Calciopoli: hai letto le motivazioni della sentenza di Napoli?
"Non ho letto le motivazioni, per tre motivi. Innanzitutto per mancanza di tempo, causa cambio lavoro. Poi perché, conoscendo la storia e avendo seguito il processo, mi aspettavo una assoluzione già in primo grado. Terzo motivo, che poi è il vero motivo: nel 2006 eravamo in pochi a occuparcene e a dire che si trattava di una farsa. Io, Ostellino e pochi altri. Ora invece, grazie anche alle intercettazioni che sono uscite dal 2006 in poi, l'hanno capito tutti che è stata una farsa. E ora, soprattutto, c'è una società che non fa sconti a nessuno. Quando la tua società chiede scusa e accetta la serie B è un conto, quando chiede oltre 400 milioni di danni è un'altra faccenda. Quindi, diciamo che ora, a occuparsene, per fortuna, ci sono le 'sedi istituzionali', la Juventus stessa".
Nel frattempo sono tornate le polemiche sugli arbitri e la Juventus è tornata ad essere antipatica...
"Ovviamente se vinci sei antipatico. Noi poi siamo antipatici anche senza aver avuto favori arbitrali, tranne il gol fantasma di Muntari. Solo l'Inter era simpatica anche quando vinceva i derby con i gol di mano di Adriano, al quale nessuno, meno che mai la Gazzetta e il Corrriere della Sera, si è guardato bene dal chiedergli di pentirsi e di chiedere scusa. Cosa che invece è successa per Buffon. Noi invece siamo antipatici sempre, ma chi se ne frega!".