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Milanmania: con Suso, Bonaventura e lo spirito di Doha si torna all'antico, saluti a Elliott
Le prossime otto settimane saranno decisive sia sul piano sportivo che su quello finanziario. Sotto quest’ultimo aspetto, il fondo Highbridge, se la trattativa si concludesse in modo positivo, porterebbe quattro indiscutibili vantaggi. Primo, chiudere il debito con il fondo Elliott, senza la clausola del pagamento nell’ottobre 2018. Secondo, avere davanti cinque anni per poter cominciare l’opera di ricostruzione sul piano tecnico, commerciale e finanziario. Terzo, convincere l’Uefa sulla bontà delle strategie milaniste e dunque avere più possibilità di avere accordato il “Voluntary Agreement”. Quarto, disporre non solo dei 303 milioni da restituire a Elliott, ma di 400-500 milioni che possono essere utili per una gestione più tranquilla dei prossimi anni. Come si sa, il denaro non regala la felicità, ma rende meno nervosi.
Ancora meno nervosi, comunque, renderebbe i tifosi una bella partita al San Paolo del Milan, che sta tornando ai ritmi di allenamento certo più intensi grazie alla nuova guida di Mario Innaurato, e a un nuovo/vecchio schema di Montella. Viene riproposto un 3-4-2-1, che somiglia tanto al modulo,il 4-3-3, usato nelle più belle partite della scorsa stagione. Bonaventura e Suso garantiscono classe, qualità e conclusioni vincenti, come a Doha, con la speranza di rivedere i gol della punta centrale che, in campionato, mancano da troppo tempo, con la necessaria continuità e regolarità. Parto per il San Paolo, con curiosità e con la speranza di vedere una squadra orgogliosa e determinata. La tempesta è passata? Il mare del Golfo darà la sua sentenza!