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Sprazzi di vero Calhanoglu: ecco perchè il Milan non investe in attacco
Dopo l'ottimo ingresso a gara in corso a Firenze, con tanto di gol decisivo per l'1-1 finale, e la prova incoraggiante offerta col Crotone, Hakan Calhanoglu si è ripetuto nella delicata trasferta di Cagliari, che può rilanciare la stagione sin qui sottotono del Milan. Rigenerato dal punto di vista fisico dopo le difficoltà patite nella prima parte di campionato a causa della lunga inattività dovuta alla squalifica subita in Germania, l'ex numero 10 del Bayer Leverkusen si sta ritrovando anche dal punto di vista tecnico e tattico e si candida a un ruolo sempre più da protagonista agli ordini di Gattuso.
I MERITI DI GATTUSO - Il ruolo dell'allenatore rossonero nella rinascita del fantasista turco, riproposto come esterno offensivo a sinistra col ritorno al 4-3-3 di montelliana memoria, è stato sin qui fondamentale, soprattutto nella capacità di recuperare mentalmente un giocatore che stentava a integrarsi in un gruppo variegato e rinnovato rispetto alla passata stagione e a trovare continuità anche per il turn-over molto utilizzato da Montella da agosto a novembre. Calciatore di talento ma di difficile collocazione, tecnicamente dotato ma troppo anarchico per imporsi ad alti livelli, si diceva di Calhanoglu. In attesa di ulteriori e più probanti conferme (a partire dalla doppia sfida ravvicinata con la Lazio, tra campionato e Coppa Italia), i numeri regalati dal turco a Cagliari sono la migliore testimonianza di un percorso verso il riscatto che è solo agli inizi.
NON SERVONO ALTRI ESTERNI - Contro i sardi, Calhanoglu ha fatto valere le sue doti di creatore di gioco, primeggiando per numero di passaggi chiave, ossia di assist non trasformati in gol dai compagni (5) e per cross tentati, 11; è stato il terzo miglior giocatore della partita per conclusioni provate e dribbling riusciti, non perdendo nemmeno un pallone nell'arco dei 90 minuti. A questi dati, ne ha aggiunti altri altrettanto significativi sotto l'aspetto di uno spirito di sacrificio che può rappresentare la vera svolta della sua carriera milanista: 5 palloni recuperati, meglio di chiunque altro, 2° per contrasti vinti e per chilometri percorsi, 10.494, dietro soltanto a Biglia. La sciabola unita al fioretto per prendersi definitivamente il Milan e dimostrare che i 22 milioni di euro più bonus pagati a giugno non furono un azzardo. E che con un Calhanoglu così la scelta di chiudere al ritorno di Deulofeu e all'acquisto di un nuovo attaccante esterno si possa rivelare una scelta felice in vista di una seconda parte di stagione in cui tutto il Milan è convinto di poter stupire.
I MERITI DI GATTUSO - Il ruolo dell'allenatore rossonero nella rinascita del fantasista turco, riproposto come esterno offensivo a sinistra col ritorno al 4-3-3 di montelliana memoria, è stato sin qui fondamentale, soprattutto nella capacità di recuperare mentalmente un giocatore che stentava a integrarsi in un gruppo variegato e rinnovato rispetto alla passata stagione e a trovare continuità anche per il turn-over molto utilizzato da Montella da agosto a novembre. Calciatore di talento ma di difficile collocazione, tecnicamente dotato ma troppo anarchico per imporsi ad alti livelli, si diceva di Calhanoglu. In attesa di ulteriori e più probanti conferme (a partire dalla doppia sfida ravvicinata con la Lazio, tra campionato e Coppa Italia), i numeri regalati dal turco a Cagliari sono la migliore testimonianza di un percorso verso il riscatto che è solo agli inizi.
NON SERVONO ALTRI ESTERNI - Contro i sardi, Calhanoglu ha fatto valere le sue doti di creatore di gioco, primeggiando per numero di passaggi chiave, ossia di assist non trasformati in gol dai compagni (5) e per cross tentati, 11; è stato il terzo miglior giocatore della partita per conclusioni provate e dribbling riusciti, non perdendo nemmeno un pallone nell'arco dei 90 minuti. A questi dati, ne ha aggiunti altri altrettanto significativi sotto l'aspetto di uno spirito di sacrificio che può rappresentare la vera svolta della sua carriera milanista: 5 palloni recuperati, meglio di chiunque altro, 2° per contrasti vinti e per chilometri percorsi, 10.494, dietro soltanto a Biglia. La sciabola unita al fioretto per prendersi definitivamente il Milan e dimostrare che i 22 milioni di euro più bonus pagati a giugno non furono un azzardo. E che con un Calhanoglu così la scelta di chiudere al ritorno di Deulofeu e all'acquisto di un nuovo attaccante esterno si possa rivelare una scelta felice in vista di una seconda parte di stagione in cui tutto il Milan è convinto di poter stupire.