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Speziamania: Vincenzo come Orazio, ha eretto il suo monumento.
Allora sotto le bombe, quelle vere, usando, i Campioni del ’44, un’autoclave come mezzo di trasporto, oggi invece, dopo aver vinto un campionato di B a fine agosto per presentarsi sul palcoscenico della A praticamente senza soluzione di continuità, con 21 debuttanti, giocando fuori casa per tantissimo tempo, l’assenza dei propri tifosi con un Picco che sarebbe stato ovviamente sold-out, avendo infortuni pesanti oltre ad una miriade di problemi tra cui la cessione societaria nel bel mezzo del mercato invernale, dove la squadra avrebbe potuto essere adeguatamente rinforzata. Oggi come allora il Torino a fare da comune denominatore.
Dunque, se già la promozione, storica, in serie A, aveva destato stupore nel panorama della pedata nazionale, ora questa salvezza raggiunta addirittura in anticipo sulla fine del torneo, ha qualcosa di unico, e forse irripetibile, da tramandare ai posteri.
Exegi monumentum aere perennius (Ho eretto un monumento più durevole del bronzo) declamava Orazio, dalle umili origini, nelle sue Odi, perché un giorno si racconterà di questo Spezia giovane e sbarazzino, rivoluzionario e sfrontato, che, arrivato per la prima volta in Serie A, ha meritato di restarci a testa alta. Sì, Vincenzo, anche tu dalle umili origini come il sommo poeta: il tuo monumento sarà più durevole del bronzo, stanne certo.