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    Speziamania: non resta che pensare positivo, ma serve uno scatto

    Speziamania: non resta che pensare positivo, ma serve uno scatto

    • Gianni Salis
    Bisogna pensare positivo. Non è rimasto altro. A Genova si ripete l’opaca prova senza nerbo mostrata sette giorni prima a Bologna. E’ sembrato un Spezia fermo sulle gambe più che nella testa o per mancanza di esperienza.

    Le vittorie con Cagliari e soprattutto Crotone avevano sì dato slancio, fatto classifica e dunque anche esaltato, ma anche nascosto questo giocare sotto ritmo dei bianchi che coi primi caldi pare evidenziare ancor più lo status. Perché altrimenti come spiegare l’involuzione ad esempio di Pobega, un baldo giovane che pascola per il campo senza costrutto? A quell’età dovrebbe ringhiare e spaccare il mondo ancor più rispetto a chi, come Maggiore, finora ha tirato avanti la carretta.

    Quello del centrocampista scuola Milan è solo un esempio ma forse ancora più lampante potrebbe essere quello di Gyasi. L’ala ghanese finora aveva in parte nascosto i propri evidenti limiti tecnici con quel prodigarsi sulla fascia, ripiegando decine e decine di volte per dare manforte al terzino di fascia di turno. Ebbene a Marassi crediamo di averlo visto in aiuto di Vignali e Bastoni solo una volta, tra l’altro in ritardo sul gol del vantaggio genoano. Due semplici esempi che non sono la verità acquisita e certificata ma che forniscono una chiave di lettura quanto meno plausibile.

    E per una squadra, già in evidente debito tecnico rispetto a quasi tutte le altre, aver finito già la benzina sarebbe un tremendo colpo da ko. Non avere giocatori in condizione lo Spezia, come qualsiasi altra squadra del resto, a questo momento del campionato non se lo può permettere.


    Ma serve uno scatto anche in panchina. Il mister non può ancora una volta attendere gli ultimi 5 minuti per provare a cambiare il volto ad un match in cui non si è tirato nello specchio della porta una sola volta nei precedenti 85’. Nzola, aspettato a lungo, sembra desaparecido, Farias e Gyasi alle corde. E’ chiaro che a Verona servirà ben altro, forze fresche, anche mentalmente ed incidere maggiormente da bordo campo. L’intuizione di Agudelo falso nove servì a racimolare punti importanti. Ora serve anche altro, soprattutto a partita in corso. Non serve una svolta, ma uno scatto sì. Da parte di tutti.
     

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