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    Speziamania: fra defibrillatori e talismani

    Speziamania: fra defibrillatori e talismani

    • Gianni Salis
    Cercasi defibrillatore, anche usato, perché ditelo che ci volete morti. Dopo Cagliari ecco Crotone. Due gare vinte dallo Spezia  consecutivamente in casa e che hanno riservato emozioni infinite ed indicibili nei finali di gara, sicuramente non consigliabili ai deboli di cuore.

    Sei punti che pesano come macigni nella corsa verso la salvezza, probabilmente decisivi e che consegnano una squadra che ha finalmente scollinato l’ultimo gran premio della montagna ed ora vede laggiù in fondo alla discesa lo striscione dell’arrivo. Otto tappe al traguardo, 24 punti in ballo, per tutti certo, ma è indubbio che le 10 lunghezze sul Cagliari, oltre al vantaggio negli scontri diretti coi sardi attualmente terz’ultimi però al netto della gara che la squadra di Semplici deve ancora  giocare al Meazza contro l’Inter, rappresentano un vantaggio significativo per la banda di Vincenzo Italiano.
     
    Contro il Crotone è arrivata una vittoria sicuramente immeritata per quanto visto nei 90’ di gioco e frutto, per la prima volta, della casualità, sostantivo che non rientra nelle corde della filosofia di gioco del tecnico siciliano che finora ha ampiamente dimostrato sui campi di mezza Italia la qualità ed il coraggio delle proprie idee ricevendo apprezzamenti ad ogni latitudine. Tant’è che molte, forse troppe volte lo Spezia ha accumulato una nutrita serie di “splendide sconfitte”  tornando con la classica pacca sulle spalle che non portava punti.
     
    Spezia infine ha trovato il proprio talismano. Anzi: Tellismano. Sì, lui è Nishant Tella, l’amministratore delegato insediato dalla nuova proprietà americana del club bianco. E con l’a.d. a stelle e strisce al Picco la squadra di Italiano ha conquistato 3 vittorie su 3: Milan, Cagliari e Crotone.
    Caro Spezia, Te…lla do io l’America.

     

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