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    Speziamania: che sia un passaggio a vuoto, altrimenti la storia si complica.

    Speziamania: che sia un passaggio a vuoto, altrimenti la storia si complica.

    • Gianni Salis
    Come spaesati e fermi sulle gambe. Una giornata ‘no’ che ci può stare oppure un campanello d’allarme di un malessere più profondo di altra natura? Aspetto mentale dunque? Sembra strano per una neopromossa che vede il traguardo a portata di mano eppure potrebbe essere accaduto, in maniera inconsapevole certo; oppure un problema di gamba, atletico? Le prossime partite lo sveleranno, ma parimenti in riva al Golfo dei Poeti nessuno si augura di rivedere questa squadra così amorfa e scialba in ogni sua componente nelle prossime sette partite. Perché a Bologna ha lasciato tutti attoniti.
     
    Nessun processo per carità, ci mancherebbe altro per un gruppo che sta andando al di la di ogni più rosea previsione iniziale, è bene ricordarlo e sottolinearlo, ma sta di fatto che a Bologna lo Spezia ha dato forfait, non è scesa proprio in campo, senza se e senza ma: perché al di là di un avversario qualitativamente più forte e dell’episodio fortuito ma netto del rigore che ha spianato la strada ai felsinei, ecco che l’atteggiamento della squadra di porsi di fronte ad una gara così importante è stato completamento sbagliato. I punti pesano e lo Spezia, dopo una stagione da incorniciare, non può permettersi il lusso di non porre attenzione e concentrazione in ogni singola partita, a prescindere dall’avversario. E vedere Italiano sedersi in panca non è un bel segnale.
     
    Tra due giorni l’Inter al Picco e domenica a Marassi col Genoa; quindi nell’ordine Napoli (in casa), Verona e Sampdoria entrambe fuori, per chiudere al Picco con Torino e Roma. Difficile dire dove si possano racimolare quei 6 punti per arrivare almeno a quota 38, il che non garantisce la salvezza matematica ma ci si va molto vicino. Sta di fatto che senza testa e gambe la storia si fa complicata.
     

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