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Speziamania: non è finita, ma ci siamo vicini.
Di sicuro questo Spezia è coeso più che mai. Tecnico, staff, squadra, società, un tutt’uno con una città, piccola, che sicuramente da fastidio a molti, soprattutto ai soloni che non si capacitano di come questa realtà possa stare nel calcio che conta a dispetto di club blasonati e con potenzialità e bacini di utenza ben diversi. Gli stessi soloni che si stracciano le vesti, giustamente, contro la ventilata SuperLega europea, ma che sotto sotto, nemmeno velatamente, si augurerebbero una SuperLega italiana, composta dai soliti noti e dai capoluoghi di regione come vassalli. E che dunque vedono questa realtà, per loro insignificante, come un interferenza, un virus da combattere. Ci dispiace per voi.
Lo Spezia se si salverà è perché negli scontri diretti ha fatto meglio di chiunque altro. Contro le dirette concorrenti è in vantaggio su tutte, solo con la Samp è in perfetta parità, avendo conquistato 4 punti contro la Salernitana, altrettanti col Genoa, 6 punti col Venezia, 4 col Cagliari e 3 con la Sampdoria. 21 punti sui 30 a disposizione. Questo è quanto. Per passare sotto il traguardo della salvezza manca poco, pochissimo, ma c’è sempre il rischio di forare sul più bello. In attesa di sapere come finirà Verona-Genoa di questa sera, strappare un punto ad Empoli sabato prossimo avvicinerebbe ancor più le Aquile al terzo campionato in A, per di più consecutivo. Ha visto mai?