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    Speziamania: entusiasmo e felicità, ma non è finita

    Speziamania: entusiasmo e felicità, ma non è finita

    • Gianni Salis
    Capolavoro di Motta. Gara preparata bene dal ‘soldato Thiago’ ed interpretata meglio, in primis da chi è sceso in campo ovviamente, ma a ruota anche dai panchinari, che hanno incitato i compagni e allorquando chiamati in causa hanno risposto ‘presente’. Vittoria di squadra come si suole dire e mai come in quest’occasione lo è stata. Una squadra all’unisono con un Picco ‘ringhiante’ e a volte ‘ignorante’ old style che ha trascinato prima, durante e dopo, come ai vecchi tempi appunto.


    E che dire poi della scooterata fino al Picco. L’agosto di due anni fa alla vigilia di gare determinanti per la promozione contro Chievo prima e Frosinone poi, rispettivamente semifinale (da ribaltare il 2-0), e finale, ma  anche la stagione scorsa, col Torino in casa per esempio. La squadra ogni volta sembra beneficiarne, probabilmente anche per la giovane età, trovando stimoli incredibili. E col Cagliari in effetti non c’è stata partita, perché i bianchi l’hanno dominata in lungo e in largo, al netto della prestazione di un avversario che obiettivamente ha dato l’impressione di essere a fare una gita fuori porta.
     
     
    Inutile girarci attorno, con Orsato al Picco, oltre che a portare bene, si vedono meno cascamorti e pantomime in campo, si sventolano cartellini gialli quando ne esistono i presupposti, insomma si dirige con autorevolezza e personalità. Senza volere o dover strafare.
     
     
    Ecco, l’entusiasmo del dopo Cagliari è durato giusto un giorno, perché la realtà della classifica, pur abbastanza sorridente avendo praticamente anche buona parte degli scontri diretti a favore, impone di avere i piedi ancorati saldamente a terra, per non farsi male. Se Sassuolo venerdì, appare obiettivamente fuori portata, la gara col Venezia al Picco alla ripresa del campionato ai primi di aprile potrebbe dare la spinta decisiva per il raggiungimento di quello che sarebbe un autentico miracolo sportivo, molto di più di quello della passata stagione. Perché dall’addio di Italiano con luglio alle porte, passando per il Covid, la non preparazione estiva, la perdita di Leo Sena, gli infortuni ed il blocco del mercato, davvero il percorso fatto dagli uomini in maglia bianca ha qualcosa di incredibile fino ad oggi. E sarebbe un peccato disperderlo proprio ora.
     

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