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Speziamania: non ci credo! Siamo salvi e non lo sapevo.
Ebbene lo Spezia, lo ripetiamo, anzi, lo urliamo in maniera sommessa, ma lo urliamo, non è ancora salvo. Il motivo è semplice: non lo è. Punto. Inutile giocare sui ‘se’ e sui ‘ma’. Sul calendario. Che sono tutto fuorché matematica. I numeri, quelli veri, reali, quelli toccabili con mano, dicono che a 4 turni dalla conclusione ci sono dunque 12 punti in ballo ed il vantaggio sulle terzultime è di 8 lunghezze, anzi, per la Salernitana che sembrava già finita in B e che deve recuperare il match con il Venezia, i punti a disposizione sono ben 15. Dieci giorni fa per i granata la salvezza era pura utopia, ora, dopo i 9 punti in una settimana, è un traguardo concreto. Anche il Genoa crede alla matematica. Idem Sampdoria e Cagliari. Noi no, invece, a noi la matematica ci fa un baffo. “Perché noi siamo i più belli, perché è impossibile. Dai, vuoi dire che ora si mettono a vincere sempre?” No, me lo auguro, rispondo, ma non sono tranquillo, più che altro dopo aver visto il primo tempo di Torino che, al netto di assenze forzate e vedere sul rettangolo verde ben 6 difensori di ruolo sui 10 giocatori di movimento, ha messo i brividi.
Non manca il tempo per sigillare con la ceralacca Hilbertiana il nostro assioma sulla seconda salvezza consecutiva in A, sebbene il calendario non aiuti, e quindi è meglio darsi una sveglia, tutti quanti, staff tecnico, giocatori, tifosi e addetti ai lavori. Non vorremmo essere associati ai violinisti del Titanic, quelli che continuavano a suonare mentre la nave stava affondando.