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    Speziamania: le assenze, il mercato e le nuove strade al gioco (e alla salvezza)

    Speziamania: le assenze, il mercato e le nuove strade al gioco (e alla salvezza)

    • Gianni Salis
    Difficile improvvisare, figuriamoci nel mondo della ‘pedata’. Senza quelle poche certezze fondamentali che questa squadra possiede, cristalline e cristallizzate, anche lo Spezia è apparso veramente poca cosa. Non un tiro nello specchio, non un’azione, anche alla ‘garibaldina’ se vogliamo, da annotare e mettere nell’album dei ricordi. Nulla di nulla. Il rammarico, almeno per noi, è accentuato poi dal fatto che di fronte, con tutto rispetto, c’era una ‘Rometta’ che, molto probabilmente, senza le due enormi ingenuità sarebbe ancora lì, sul manto erboso del Picco a provare di sbloccare il risultato. Perché, va detto, questa Roma ha fatto ben poco per vincerla, e quel poco è stato sfruttare con i propri talenti offensivi le amnesie, le incertezze e la coperta corta dei bianchi che praticamente si sono fatti due gol da soli.
     
     

    Mancava Nzola, che da solo fa reparto? Vero. E’ mancato a gara in corso Holm? Che con la sua esuberanza trascina sulla fascia? Vero. C’era una difesa rimodellata visto le assenze? Vero.  I nuovi devono inserirsi? E’ vero, in parte. Tanti gli alibi, concreti e dal peso specifico importante, inutili girarci attorno, ma sarebbe anche ingenuo e fuorviante non ricordare come la gara infrasettimanale di Bergamo in Coppa Italia, affrontata ‘al meglio’, abbia sicuramente influito. Ecco, per una squadra che lotta per salvarsi e che non ha, come ha più volte esplicitato pubblicamente lo stesso mister, nella panchina elementi che garantiscano la qualità degli 11 titolari, tentare di giocarsi ‘al meglio’ il passaggio di turno in Coppa Italia è stata una valutazione che, oltre a non aver ‘pagato’ sul campo, ha ulteriormente affaticato, anche mentalmente, i protagonisti.
     
     


    Ora c’è da archiviare e guardare oltre, pensando soprattutto a come sostituire nell’immediato Nzola. E non ci limitiamo soltanto ad un gioco di figurine da comprare al mercato. Certo, serve eccome uno con caratteristiche similari al franco-angolano, ma parimenti, servirebbe, proprio per non trovarsi, come ci troviamo da un punto di vista tattico con l’acqua alla gola e che la gara contro la Roma ha evidenziato a tutto tondo, anche una nuova filosofia di gioco da affiancare “nell’emergenza” al collaudato 3-5-2. Un nuovo modo da stare in campo da sviluppare anche per non disperdere le caratteristiche di chi, ad esempio come Verde o lo stesso Maldini, mal si adattano al sistema in auge. E’ una questione di concretezza, di intelligenza e di saper far rendere al meglio chi si ha a disposizione. E sarebbe veramente illogico e deleterio non avere alternative di gioco, se non proprio dall’inizio, almeno anche a gara in corso, proprio per sfruttare al meglio quello di cui si dispone. 
     

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