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    Speziamania: salvezza, altro passetto

    Speziamania: salvezza, altro passetto

    • Gianni Salis
    Un passetto avanti. Teniamoci il punto. Perle di saggezza per le quali non bisogna avere i capelli argentati per essere snocciolate, talmente sono ovvie e scontate. D’altronde se si potesse sempre vincere saremmo in Champions e non dove storia calcistica e struttura tecnica ci impongono, al momento, di stare e competere (e comunque speriamo il più a lungo possibile). Soffrendo come è giusto che sia, esattamente come i tifosi che in una giornata ‘old style’ hanno sofferto tremendamente sotto l’incessante diluvio d’acqua. Gotti e la squadra si mettono così in saccoccia il 4° risultato utile consecutivo, una mini striscia che se non altro mantiene ancora a debita distanza le tre che stanno dietro, per un bottino complessivo di 15 punti ai quali obiettivamente, per quanto mostrato sul campo, manca qualcosa soprattutto se pensiamo al 90° e dintorni di diverse gare, e senza poter contare su quel pizzico di buona sorte che aveva premiato i predecessori del tecnico di Adria.
     
     
    Seduto in tribuna l’ultimo acquisto, lo stabiese Salvatore Esposito che da oggi si metterà a disposizione di Gotti. Uno specialista del centrocampo, non un adattato al ruolo, che arriva dalla Spal in prestito con obbligo di riscatto, e che dovrebbe nelle intenzioni fornire quelle geometrie che solo a sprazzi si sono avute nella zona nevralgica del campo. Se la giovane promessa azzurra (classe 2000) saprà crescere per poter stare in serie A, l’affare lo avranno fatto tutti con estrema soddisfazione. In settimana invece lo staff tecnico capitanato da Macia dovrebbe chiudere per Żurkowski, la mezzala polacca in forza alla Fiorentina che in riva al Golfo andrebbe ad ingrossare il già folto numero di connazionali (tre, Drągowski, Kiwior e Reca). Manca comunque il tassello, importante, se non dirimente per completare il mercato, della punta da affiancare a Nzola, perché è impensabile pensare e sperare che il franco-angolano possa proseguire su questi standard, al netto poi di squalifiche (è già in diffida, oltre ad Ampadu, Bastoni, Gyasi, Holm, Nikolau) ed infortuni, da qui a giugno.
     
     
    Uno, cento, mille Caldara. Un predestinato il 28enne bergamasco in prestito da Milan che solo i problemi fisici, finora, l’hanno tenuto fuori dal calcio che conta, dopo aver toccato il cielo con un dito tra Champions e Nazionale. Finora utilizzato col contagocce, proprio perché, pur provato, non riesce ad esprimersi al meglio quando è dirottato a fare il ‘braccetto’ di destra della difesa a tre. Molto meglio da centrale, meglio ancora se con la difesa a quattro. Professionista esemplare, mai fuori posto, nemmeno fuori dal campo. E chissà che a Torino, visto che Kiwior sembra appannato, Gotti non gli affidi le chiavi della difesa.
     

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