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    Speziamania, le Aquile come 'Papillon': sono ancora vive

    Speziamania, le Aquile come 'Papillon': sono ancora vive

    • Gianni Salis
    “Maledetti bastardi… sono ancora vivo”. Sono le ultime parole che Papillon, alias Steve Mc Queen, lancia al mondo attraverso l’ultima sequenza dell’omonimo film del 1973 mentre su una zattera di fortuna tenta di salvarsi fuggendo dalla colonia penale dell’Isola del Diavolo, nella Guyana francese, in pieno Oceano Atlantico. Ecco, lo Spezia visto contro la Juventus ci ha ricordato questa scena e le Aquile, possono e devono ripartire da qui. Da una prestazione importante contro una squadra importante, dimostrando di essere ancora vive e vegete per una salvezza ancora lunga da conquistare, per tutti comunque, e che con ogni probabilità si consumerà al Picco prima tra 15 giorni nella sfida col Verona (all’ora di pranzo) e poi, ancora al Picco, contro la Salernitana il 2 aprile. In mezzo tanti altri passaggi che devono necessariamente portare punti perché la fiducia non si può alimentare soltanto con le prestazioni.
     
     
    La Juventus avrà avuto anche parte della testa a Nantes ma sta di fatto che la prestazione dei bianchi è andata al di là di ogni più rosea previsione, tanto più che la settimana del dopo Empoli e che ha condotto alla sfida coi bianconeri è stata burrascosa con tanto di esonero di mister Gotti. Merito anche dell’inedita trama tattica tracciata dal triumvirato Lorieri-Spalla-Terzi? Probabilmente sì. Lo stesso Lorieri nel dopo gara a precisa domanda di fatto ha ammesso che “la nuova disposizione è emersa di concerto con i giocatori che si sono trovati meglio a gestire i propri compiti nelle varie zone del campo”.  A maggior ragione, bisogna ripartire da qui.
     

     
    Ne sarà consapevole, ci auguriamo, anche Leonardo Semplici che oggi con ogni probabilità sale in corsa sulla diligenza spezzina, sulla quale è risalito, seppur con estrema cautela, Nzola. Mezz’ora in campo per il franco angolano per dire anch’egli un ‘sono ancora vivo’.  Già, restare vivi: cuore, testa e gambe, ad iniziare da Udine.
     

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