AFP/Getty Images
Speziamania: Grenier e Udinese all'orizzonte
PICCO –Tra oggi e domani lo Spezia saprà se potrà giocare il match casalingo contro l’Udinese. Altrimenti si giocherà a Cesena. La commissione provinciale di vigilanza infatti esprimerà il proprio verdetto sui lavori (demolizione e ricostruzione) effettuati alla Curva Piscina. C’è una cauto e ponderato ottimismo dopo il sopralluogo di venerdì scorso delle autorità locali e della Lega di serie A. Entro domani dunque dovranno infatti essere curati gli ultimi dettagli, propedeutici alla concessione dell'agibilità. Un settore per tifosi ospiti e locali da oltre tremila posti costruito in soli due mesi.
MERCATO – Riccardo Pecini mai avrebbe immaginato di affrontare un’estate rovente come quella che si è appena conclusa, dovendo gioco forza seminare per due inverni consecutivi stante il blocco imposto dalla Fifa e nella speranza poi di poter raccogliere i frutti chissà quando.
Quando accettò di vestire i panni del capo dell’area tecnica aquilotta sulla panchina c’era ancora Vincenzo Italiano. Poi il tecnico siciliano ha sparigliato in malo modo le carte e la decisione Fifa ha fatto il resto. E’ successo praticamente di tutto partendo da un’idea di prendere 15 giocatori per dirottare poi su 25 (ma il mercato degli svincolati potrebbe aggiungere qualcosina tipo il 30enne centrocampista francese Grenier) imponendo altresì di provare a costruire una squadra competitiva per questa stagione ed avendo la necessità di cristallizzarla per la prossima.
MOTTA – Fino a pochi mesi fa c’era un modulo preciso, un dogma oseremmo dire, nato con Pasquale Marino e portato avanti da Italiano. Un marchio di fabbrica delle ultime tre stagioni quel 4-3-3. Ora il nuovo tecnico dello Spezia, vuoi anche per la duttilità e l’intercambiabilità degli interpreti, ha già fatto chiaramente intendere di non volersi fossilizzare su un unico modulo togliendo la squadra dalle secche della prevedibilità dello schieramento in campo. Dettami semplici a dirsi ma che poi dovranno essere recepiti in fretta, visto che siamo già alla terza di campionato, soprattutto all’interno della medesima gara, mutuando a grandi linee un po’ quello che avviene nel basket. Il rischio potrebbe essere quello di mandare in confusione se stesso oltre che i propri ragazzi: ma nel gruppo c’è grande voglia di sorprendere e far bene e questo potrebbe veramente fare la differenza.
PLATEK – Sostenuti da un incredibile entusiasmo hanno messo mano al portafogli come mai era successo prima a queste latitudini, sia nel mercato che nello stadio, ripagando l’affetto dei tifosi. Non indifferente l’esborso per una squadra che punta alla salvezza: una ventina i milioni per i soli cartellini a cui vanno aggiunti gli altrettanti e forse più di ingaggio ed i 15 per il rifacimento del Picco. Investimenti importanti che nelle intenzioni dovrebbero garantire nel breve periodo la permanenza in serie A mentre nel medio-lungo termine dovrebbero portare ad ottenere plusvalenze con la rivendita dei pezzi pregiati.