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    Speziamania: chance per Provedel in nazionale. Non è vietato.

    Speziamania: chance per Provedel in nazionale. Non è vietato.

    • Gianni Salis
    La vecchia cosiddetta ‘zona Cesarini’ risulta indigesta, molto.  Perché al netto della superiorità delle ultime tre avversarie, Fiorentina, Bologna e Roma, prendere gol al tramonto della partita quando pregusti quel punticino che sarebbe oro colato, e che invece ti ammazza sogni e speranze, fa male, molto, moltissimo. Ma questo è figlio ovviamente anche di quel calcio fatto solo di resistenza, palla lunga ed azioni che nel rugby si direbbero ‘alla mano’. E contro la Roma, e già ancora in parità numerica, viene riproposto un copione già visto e che probabilmente rivedremo. A meno che il nostro ‘soldato Thiago’ dopo essersi inventato su due piedi Kiwior come frangiflutti davanti alla difesa non escogiti qualche altra soluzione che renda più ‘dinamica’ la difesa di quella zona centrale del campo che altrimenti resta facile terra di conquista da parte di tutti.
     
     
    L’occasione per vedere sicuramente qualcosa di nuovo la offrirà un’altra gara proibitiva come la prossima, quella in casa di una Juventus che con l’arrivo di Vlahovic ha sicuramente dato una sterzata importante alle proprie aspirazioni. A Torino infatti mancherà per squalifica il difensore polacco adattato da Motta a centrocampista vista la penuria di elementi in quel ruolo. Perché bisogna non solo provare a distruggere ma anche, allorquando l’avversario te ne offre la possibilità, a costruire gioco e Kiwior, anche per la giovane età, non ha le caratteristiche tecniche e la forma mentale ad hoc per gestire il ruolo cardine del centrocampo, per quanta buona volontà ed applicazione ci metta. Lo sappiamo la coperta è corta in quel ruolo, anzi, quasi inesistente, ed allora bisogna armarsi di inventiva e farsi coraggio. Anche rimescolando, all’occorrenza, il lavoro tattico di una stagione intera, proponendo due punte di ruolo e due linee da 4 dietro.
     
     
    Chicco Evani è di casa al Picco, essendo originario di Massa. Anche ieri non s’è fatto mancare la visita al vetusto impianto spezzino per prendere appunti sui nazionali e sui papabili, per poi riferire a Mancini. Ecco crediamo che al portiere dello Spezia, 28 anni tra 17 giorni, nel pieno della maturità, si debba dare una chance. Ieri il numero 1 aquilotto  ha fermato da solo per quasi 100 minuti la squadra giallorossa prendendo, come si diceva una volta, anche le mosche ed arrivando a pochi centimetri anche dal pallone sul rigore. Una prestazione sontuosa, non la prima, per uno che ha anche i piedi educati che nel calcio moderno ti aumentano il punteggio di valutazione.
     
     

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