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    Speziamania: Var, mistero della fede

    Speziamania: Var, mistero della fede

    • Gianni Salis
    Al di là del punto importantissimo che muove la classifica e che mantiene a distanza di sicurezza i campani (+15) oltre al vantaggio negli scontri diretti ed una tappa in meno da disputare in vista del traguardo finale, quello che emerge dal catino dell’Arechi è la prova di maturità che lo Spezia ha messo sul piatto. Pochi fronzoli e molta sostanza, soprattutto in un primo tempo di spessore e personalità, esemplare per geometrie e capacità propositiva approfittando anche di un avversario nuovo, assemblato in quattro e quattr’otto, sospinto sì da una tifoseria come poche, ma sfilacciato tra i reparti. Non è un caso infatti che i granata abbiano trovato la via della rete grazie a due autentici gioielli di Verdi. Insomma, lo Spezia ha fatto la partita che doveva fare in quella che poteva essere, ed era, una gara piena di insidie contro chi si stava giocando probabilmente la partita della vita, o quasi.
     
     
    Dunque arriva il quarto risultato utile consecutivo che cristallizza il +8 sulla terz’ultima, il Venezia, che però deve recuperare una partita proprio all’Arechi e che dunque teoricamente potrebbe approdare a 21 scavalcando il Cagliari ora a 20. E guardando il calendario non può sfuggire che sia i sardi, il 13 marzo, che i lagunari, il 3 aprile, dovranno far visita al Picco in quelle che potrebbero essere le due sfide decisive per la corsa salvezza. Molto, se non tutto, passa da lì, con lo Spezia che può nel frattempo, come la classica formichina, rendere meno impervio il proprio percorso muovendo la classifica laddove fattibile col classico punticino.
     
     
    Finora lo Spezia non aveva ancora usufruito di massime punizioni a favore. A Salerno ha cancellato questo dato statistico, ma solo grazie al Var. Già perché altrimenti parleremmo d’altro. Due rigori solari, oseremmo dire accecanti, tanto che Valeri, uno dei cosiddetti fischietti top, non li ha visti. E se sul secondo poteva essere stato ingannato dalla prospettiva, resta incredibile quello che non ha fischiato sul calcione di Fazio ad Erlic in piena area. Il richiamo in entrambe le situazioni da parte di Maggioni al Var ha rimesso tutto in ordine. Ecco perché ci domandiamo ancora a distanza di sei mesi perché a Cagliari, alla prima giornata, non è stato fatto altrettanto su Gyasi a tu per tu col portiere e scalciato da dietro. Questo Var sembra proprio un mistero della fede.
     

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