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    Speziamania: c'è qualcosa di nuovo nel Golfo, anzi d'antico.

    Speziamania: c'è qualcosa di nuovo nel Golfo, anzi d'antico.

    • Gianni Salis
    E’ bastato poco. Rispolverare l'abito vecchio. Dare uno ‘stop’ a taluni esperimenti, riposizionare le pedine seconda una logica consolidata da anni, ridando contestualmente, laddove possibile, fiducia al nucleo e zoccolo storico di questo gruppo. La pochezza dell’avversario che ti ha regalato almeno un tempo ha fatto il resto. Non avere certezze di solito genera confusione, figuriamoci in una squadra che deve salvarsi a cui talvolta non basta neppure gettare il cuore oltre l’ostacolo. Non sappiamo se basterà per salvarsi, anche perché le altre, grazie anche al ‘mercato’, non staranno certamente a guardare ed il cammino da qui a maggio è irto di ostacoli. Di sicuro la vittoria al Ferraris ha tolto parecchie certezze a chi credeva di aver messo un bel cuscinetto tra sé e la terz’ultima posizione allargando altresì la platea delle contendenti ad almeno 7 squadre.

     
    Come l’anno scorso alla 2ª di ritorno lo Spezia staziona in 16ª posizione con un discreto margine di vantaggio sulla terz’ultima, al lordo però dei recuperi di Salernitana (1), Udinese (2), Venezia (1) e Cagliari (1), gare che sicuramente rimescoleranno il volto dei bassifondi della classifica. Se non altro finora alcuni degli scontri diretti stanno facendo la differenza: fondamentali saranno quelli del girone di ritorno ad iniziare dalla sfida contro la Sampdoria tra 15 giorni al Picco che potrebbe rappresentare un vero e proprio primo spartiacque della stagione.

     
    Comunque, ora piedi per terra ed entusiasmo. Di quello sano, però. Riportando tutte le componenti, società, staff tecnico e tifosi, a marciare uniti sapendo che nulla è scontato tanto più per un club che per la seconda volta in A è partito col pronostico chiuso e dato per spacciato fin da subito. Si può fare. Ancora.
     
     
     

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