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Speziamania: l'autogol di Thiago
Caro ‘soldato Thiago’ sappiamo bene qual è stata la nostra dimensione e la conoscevi anche tu quando hai accettato di allenare in questa realtà, vivendo noi da sempre sui campi polverosi di C e poi per un decennio in B, ma ciò non significa non voler migliorarsi ed aspirare a raggiungere il cielo con un dito come è avvenuto il 20 agosto del 2020. E ritoccarlo quel cielo il 15 maggio di quest’anno. Lì il Gruppo, con la ‘G’ maiuscola, lo creò l’allenatore di allora che ripartì, se vogliamo anche con un pizzico di fortuna grazie ad una refola di vento in un lontano pomeriggio pescarese, proprio da una feroce contestazione ai cancelli del Picco. Dunque caro ‘soldato Thiago’ ecco che per fare gli allenatori bisogna essere capaci anche di urlare, sbraitare anche quando si va a dormire, insomma bisogna averlo nel proprio Dna. Riscontriamo invece che spesso non sentiamo nemmeno un tuo sbadiglio, e non solo al Picco ma anche a Follo e ciò nonostante tu sia stato, giustamente, sostenuto finora proprio perché consci della genesi di questa travagliata stagione e della nostra realtà di provinciale che deve sopravvivere in A, con una società alle spalle che su diversi aspetti per altro appare zoppicante. Sì, ripetiamo, la nostra dimensione e realtà la conosciamo a mena dito e per questa che soffriamo da più di mezzo secolo, ma usarla come paravento e giustificazione per un atteggiamento poco combattivo e prestazioni imbarazzanti è un autogol madornale.
Noi ci auguriamo vivamente che la tua collaborazione in riva al Golfo dei Poeti possa proseguire proficuamente per tutti gli anni del contratto ed oltre, ma se queste sono le premesse in tutta onestà ci è difficile pensarlo. Domenica con l’Empoli avrai occasione di confutare sul campo tutto quanto. Ne saremmo lieti.