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  • Speziamania: caro 'soldato Thiago' ora tocca a te

    Speziamania: caro 'soldato Thiago' ora tocca a te

    • Gianni Salis
    Siamo questi? Sì, ma almeno godiamocela. Per favore. Dopo aver passato una vita sui campi polverosi delle serie inferiori, passando per la B conquistata dopo ben 55 anni (e sembrava l’apice da poter raggiungere), ora invece siamo già vivendo il 2° anno consecutivo nella massima serie: sembra come tutto dovuto, ma non è così. Godiamocela, per favore. Tutto ciò significa arrendersi? No, non diciamo sciocchezze, sebbene ad oggi, se il campionato fosse terminato, saremmo salvi. Manca ancora una vita per eventuali processi che ora come ora sarebbero oltremodo sommari. Questo significa: tutti buoni e zitti? O meglio: Tout va très bien, Madame la Marquise? Ma manco per sogno. Ma capire e soprattutto ricordarci chi siamo e da dove veniamo potrebbe aiutare parecchio nelle analisi e nei giudizi. Infine i larghi spazi vuoti al Picco, impensabile fino a solo 20 anni fa per non parlare di 30 o 40, testimoniano che le nuove generazioni sembrano avere la ‘bocca buona’ per rischiare una bagnata in curva. Meglio in tv, vuoi mettere?!: times are changing.
     
    Dunque siamo questi. Nel bene e nel male. Siamo una squadra con poca esperienza? Sì. Con lacune tecniche? Sì. Altrimenti non giocheremmo per la salvezza ma per altri obiettivi. E a tal proposito vorremmo sommessamente ricordare che quando si gioca per non retrocedere significa essere consapevoli che si giocherà e si stazionerà tra il 20° (ultimo) posto della classifica, e, nella migliore delle ipotesi e degli auspici, il 10° .
     
    Contro il Bologna, squadra superiore che ci ha graziato più volte, comunque solo l’ingenuità di Nzola ha rotto l’equilibrio, precario, del match al quale la squadra, pur con tutti i suoi limiti, era appesa. Se Erlic e Maggiore parlano che bisogna dare qualcosa in più sul piano dell’attenzione e dei dettagli, anche il mister, il ‘soldato Thiago’ non è esente da metterci qualcosa di più o di diverso.  Né potrebbe essere diversamente visto che è lui al timone della barca. Dalla cintola in su ad esempio gli ultimi 20 metri sembrano destinati all’improvvisazione sia nell’azione manovrata sia nelle azione di ripartenza/contropiede: scelte finali sbagliate e cattiva conduzione del pallone lasciano perplessi. Per non parlare di quella cattiveria agonistica che dev’essere insita in ogni squadra, tanto più in quelle come la nostra che lotta per salvarsi, sembra mancare.
     
    Ecco Motta, su questi aspetti tattici e caratteriali deve intervenire, tanto più che ne Maggiore né Kovalenko sono centrocampisti di rottura e nemmeno hanno nelle loro corde attitudini ad impostare l’azione, così come Strelec non sarà mai un esterno ed Antiste un difensore, e lo stesso Bastoni può fare l’interno di centrocampo alla bisogna. Difficile giocare a questi livelli con così tanti 'adattati'. Infine: l’affaticamento della vigilia di Verde non ci convince. Caro ‘soldato Thiago’ siamo in ‘guerra’ ed il ‘nemico’ sono le altre 19 squadre di serie A da affrontare nelle restanti 24 partite da qui a maggio. Cerchiamo di smussare angoli caratteriali e di non farci la guerra al nostro interno. Siamo a Spezia, non a Milano, nè tanto meno a Parigi o Barcellona.
     

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