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    Spalmania: non resta che l'amaro in bocca

    Spalmania: non resta che l'amaro in bocca

    • Leonardo Valente
    Dopo i novanta minuti di Verona non resta che l’amaro in bocca, la sensazione di aver perso dei punti fondamentali per dare continuità a quanto di buono visto nelle ultime tre gare. Sono crollate le gambe nel secondo tempo, dopo una prima frazione giocata alla perfezione, con la giusta cattiveria e con la giusta intensità. Resta la delusione di non essere riusciti a chiudere l’incontro e di aver abbassato la guardia, quando era il momento di tirare fuori le unghie. L’arte del soffrire che il mister aveva iniziato a predicare dopo il lungo digiuno, post vittoria con l’Udinese, è mancata nella ripresa di Verona. Il tridente difensivo prima e Gomis poi hanno spalancato le porte al sorpasso dei clivensi, che insieme alla vittoria dell’Hellas a Sassuolo, riportano la Spal a vedere il baratro da molto vicino. Bisognerà attendere i risultati di Crotone e Genoa per capire quanto potrà pesare, a maggio, il secondo tempo di ieri.

    Rimane anche il rammarico per quei tre miracoli consecutivi di Sorrentino, portiere strepitoso, che hanno fermato il possibile raddoppio spallino e lasciato il risultato in bilico. Se fosse arrivato il secondo gol sarebbe stato giusto passare al 4-4-2 già dal minuto 46, ma per quanto si era visto nel primo tempo nessuno si sarebbe distaccato dal solido 3-5-2, possibile 5-3-2, che Leonardo Semplici ha costruito su questi ragazzi. Abbassare la linea del centrocampo sul vantaggio minimo era un rischio che non bisognava correre, questo il pensiero nell’intervallo, soprattutto dopo il pareggio con la Fiorentina arrivato proprio per essersi schiacciati troppo. Eppure la storia della gara ha dimostrato l’opposto, giocarsela a viso aperto nella ripresa ha portato ad una mancanza di ossigeno, nella testa e nelle gambe, che è valsa la sconfitta. Purtroppo la partita è andata e ora non resta che guardare avanti.

    Ripartire di nuovo, dopo questa battuta d’arresto. Ripartire dimenticando gli ultimi 45 minuti giocati e rispolverando la convinzione mostrata nell’altra metà della gara, quella buona. Ripartire dalle discese di Lazzari, in netta crescita, e dal grande lavoro di Paloschi; dai guizzi di Rizzo e dall’intelligenza di Grassi. Recuperare gli squalificati Viviani, Oikonomou e Borriello, confidando nel rapido recupero di Costa, Salamon e il fondamentale Antenucci. L’impresa sarà ardua perché venerdì si ripartirà dalla capitale, sponda giallorossa, e portare via altri punti dall’Olimpico sembra davvero difficile. Bisognerà saper soffrire per tutta la gara e non concedere distrazioni fatali nella serata di ieri. Prima, però, la Coppa Italia al “Mazza” contro il Cittadella per togliersi l’amaro in bocca e tornare a gustare il sapore della vittoria.
     

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