![Sogno e incubo, lo scudetto del Milan di Pioli: storia di un'impresa fuori da ogni logica](https://cdn.calciomercato.com/images/2025-02/copertina.sogno.incubo.milan.scudetto.2100x1181.jpg)
Sogno e incubo, lo scudetto del Milan di Pioli: storia di un'impresa fuori da ogni logica
- 41
E’ il 22 maggio del 2022 e a Reggio Emilia esplode la festa rossonera. Il Milan ha fatto l’impresa: è campione d’Italia per la 19esima volta nella sua storia. Stefano Pioli ha portato i suoi ragazzi al successo dopo un duello serrato con i rivali di sempre - i nerazzurri allenati da Simone Inzaghi - che ha visto il Diavolo gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Il 19esimo scudetto conquistato dal Milan è uno dei più belli, per molti il più bello, che non arriva per caso. E’ frutto di un lungo percorso fatto di gioie e dolori. Una delle date simbolo di questo successo è il 9 ottobre 2019, quando tra lo scetticismo della piazza rossonera, Stefano Pioli viene nominato nuovo tecnico del Milan, in sostituzione dell'esonerato Marco Giampaolo. L’inizio dell’avventura dell’allenatore emiliano è deludente, tanto che dopo due mesi dal suo arrivo, il Milan subisce una delle sconfitte più pesanti della sua storia, perdendo 5-0 in casa dell’Atalanta. Il Milan ha toccato il fondo. Più in basso di così è difficile andare. Arriva il Covid e la Serie A si ferma. Tutto, però, cambia con la ripresa del campionato e da questo momento inizia la cavalcata verso il trionfo. Perché alla fine “Succede solo a chi ci crede”.
LA RINASCITA
Riparte la Serie A e in campo scende un Milan diverso, in grande forma dal punto di vista fisico e con una voglia di dimostrare degna di nota. Delle dodici partite rimanenti, il Diavolo ne vince nove e ne pareggia tre. Dopo una partenza in salita, quindi, il Milan raccoglie i frutti del lavoro fatto da Stefano Pioli che, a sorpresa, viene confermato anche per la stagione successiva. Decisiva la volontà di Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica, e di Frederic Massara, direttore sportivo, che convincono la proprietà a dare fiducia al tecnico emiliano. La scelta si rivela subito azzeccata e il Milan inizia la stagione 2020-2021 come aveva finito quella prima. Nelle prime quindici partite di campionato, infatti, ottiene dieci vittorie e cinque pareggi. In casa rossonera, poi, cominciano a farsi notare alcuni giocatori come Theo Hernández, Kessié, Bennacer, Tomori e Tonali. Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, a dicembre del 2019, poi, ha ridato grande entusiasmo in quel di Milanello. Dopo un ottimo girone di andata, però, il Milan si deve arrendere alla superiorità dell’Inter, che sale in cattedra e conquista lo scudetto. Il Diavolo chiude al secondo posto e si qualifica alla Champions League. In casa Milan, quindi, il bicchiere non è mezzo pieno, è completamente pieno. Nel giro di poco più di un anno, infatti, Pioli è riuscito a riportare il club ai vertici della classifica di Serie A e nell’Europa che conta.
SORPASSI E CONTROSORPASSI
Se la stagione 2020-2021 era iniziata col piede giusto, quella successiva parte ancora meglio: dieci vittorie nelle prime undici partite e un calcio convincente, che fa divertire i tifosi (che alla riapertura degli stadi, tornano a riempire San Siro). Alla dodicesima di A c’è il derby con l’Inter, che termina in pareggio e interrompe la striscia di vittorie del Milan. Ecco, poi, il primo momento di difficoltà: i rossoneri ottengono una doppia sconfitta, prima con la Fiorentina e poi con il Sassuolo. L’entusiasmo intorno al Diavolo inizia a calare e il Napoli allunga. Ma l’Inter viene fuori e tra la 17esima e la 18esima giornata aggancia e supera il Milan, portandosi in testa. Gennaio, però, inizia con una variante che si rivelerà, poi, fondamentale per le sorti dello scudetto. L’Inter è ospite del Bologna, ma all’interno della rosa dei rossoblù scoppia un focolaio di Coronavirus e l’Ausl decide di rinviare la sfida. I nerazzurri perdono, momentaneamente, terreno sul Milan, ma la clamorosa sconfitta a San Siro con lo Spezia e il pari con la Juve, rilanciano l’Inter, che si porta a + 4.
IL DERBY DELLA SVOLTA
Arriva il secondo derby del campionato. Un derby pesante, che rappresenta uno snodo cruciale per le sorti della stagione. Il Milan parte male e dopo 38 minuti va sotto. Pioli e i suoi rientrano negli spogliatoi sconsolati. Nella ripresa le cose non cambiano ed è ancora una volta l’Inter a fare la partita, sfiorando più volte il 2-0. I cambi dei rossoneri, però, danno coraggio e spostano il baricentro in avanti. Il Diavolo si rianima e nel giro di cinque minuti la ribalta grazie alla doppietta di Giroud, che stende i nerazzurri. Un gancio e poi un montante: l’Inter è ko. Uno dei successi più immeritati del campionato del Milan, coincide con la “rinascita”, la seconda, della formazione di Pioli. I rossoneri accorciano le distanze e, insieme al Napoli, si portano a un punto dall’Inter. Il caso vuole che dopo il derby ci sia proprio Napoli-Inter. I rossoneri, invece, ospitano la Sampdoria e passano grazie a un gol di Leao nel primo tempo. Il big match tra i nerazzurri e i partenopei termina 1-1. Ecco il sorpasso del Milan. Per la prima volta, i tifosi iniziano davvero a credere di poter vincere lo Scudetto. Ma la strada è ancora lunga. L’Inter dà alcuni segnali di cedimento e inizia a perdere qualche punto di troppo per strada, tanto che ne approfitta anche il Napoli. Alla 30esima giornata, infatti, la classifica dice: Milan 66, Napoli 63 e Inter 60. Due scivoloni dei rossoneri, però, ribaltano nuovamente le carte sul tavolo e i nerazzurri accorciano. Intanto, sulla classifica pesa ancora l'asterisco che si trascina da gennaio, dopo il rinvio di Bologna-Inter.
LA FATAL BOLOGNA
Nel mentre, il Napoli si tira fuori dalla corsa scudetto e alla 34esima di A, il Milan è davanti all’Inter di due punti. E’ il 27 aprile e l’Inter recupera la tanto attesa sfida con il Bologna. Perisic la sblocca dopo 3’. Sembra davvero tutto facile per l’Inter, con i tifosi rossoneri che iniziano a vedere i fantasmi. Al 28’, però, arriva a sorpresa il pari dei rossoblù con Arnautovic. Nella ripresa i nerazzurri cercano con grande insistenza il gol del vantaggio, ma al minuto numero 81 succede l’impensabile: rimessa laterale per l’Inter, Perisic batte verso il portiere Radu - sostituto di Handanovic per l’occasione – che in maniera clamorosa liscia il pallone, che Sansone deposita in rete da pochi passi. L’Inter fallisce il sorpasso al Milan. Lo stesso Milan, rivitalizzato dalla fondamentale vittoria sulla Lazio, che mantiene la vetta della classifica, a sole quattro giornate dal termine di un campionato memorabile.
DELIRIO ROSSONERO
Mancano quattro giornate al termine del campionato e il Milan è davanti all’Inter di due punti, senza più asterischi in classifica. Pioli vede il traguardo, che è distante “solamente” quattro partite, dodici punti. Prima Fiorentina, poi Verona e infine Atalanta. Il Diavolo le vince tutte, ma l’Inter non è da meno. Si decide tutto l'ultima giornata. Arriva, così, il 22 maggio e il Milan si gioca lo scudetto a Reggio Emilia con il Sassuolo. La partita è senza storia: Giroud (due volte) e Kessié piegano i neroverdi nel giro di 36 minuti. E’ 0-3 all’intervallo. Ma questa volta non è Istanbul. Non c’è nessuna rimonta. Solamente le frasi del noto radiocronista Francesco Repice che fanno storia: “Eccoci al quarantaseiesimo minuto. Eccoci alla fine di questa partita. Eccoci alla fine di questo campionato che assegna, finalmente, proprio all’ultimo respiro, lo scudetto. Nella lotta tra Milan e Inter. Nella lotta tra “Casciavit e Bauscia” hanno avuto la meglio i primi. Certo, parleremo degli snodi cruciali di questo campionato. Ci sono stati eccome, ma il Milan ha saputo approfittare di tutto. È finita. Il Milan è campione d’Italia. Esattamente dopo 11 anni la formazione rossonera cuce il tricolore sul petto ed è delirio a Reggio Emilia”. Giroud, Leao, Kessié, Tonali, Theo Hernandez, Maignan, Ibrahimovic. Sono tanti i protagonisti di questo successo, arrivato in maniera tutt’altro che scontata, contro ogni logica e guidato da un condottiero: Stefano Pioli. Lo stesso condottiero capace di riportare il Milan sul tetto d’Italia, dopo aver toccato il fondo. Perché alla fine si torna sempre lì: “Succede solo a chi ci crede”.