
Juventus, l'esonero di Motta è pure una questione economica. E Mancini deve aspettare
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LE CONDIZIONI - E infatti, il tecnico di Jesi non ci ha pensato a rifiutare. Anzi: ha provato a dare un indirizzo speciale alla squadra in maglia biancoverde, orgoglio di una nazione che va ghiotta di calcio e di stelle, come dimostra pure il marcato faraonico - oggi un po' meno, in realtà - del campionato domestico. Non ha trovato la terra promessa, né si è concretamente immerso nel mondo saudita. Alla fine, 21 partite e 17 quelle ufficiali. Bottino: 9 vittorie e 2 sconfitte, in mezzo 6 pareggi. I milioni? Tutti, comunque.
L'ESONERO - A fine ottobre scorso, è arrivato l'esonero, che ha fatto seguito all'eliminazione agli ottavi contro la Corea di Klinsmann, che aveva pareggiato al 99' e a un episodio scatenante: Mancini non aveva seguito i rigori, scatenando l'ira del popolo arabo. Dalle scuse al tentativo di ricucire, per Mancini è stato fatale poi l'approccio alle qualificazioni al Mondiale, soprattutto i 5 punti nelle prime 4 partite. Un flop.
PALETTI ECONOMICI - Ora: raggiunto l'accordo per un'ottima buonuscita da 25 milioni di dollari, l'ex commissario tecnico è deve affrontare un tema fiscale assolutamente rilevante. In Arabia, le tasse incidono per il 2% se si tratta di cittadini stranieri che per motivi lavorativi si trasferiscono nel paese. Considerando le tempistiche del suo contratto - scadenza 2027, dunque un triennale -, per l'allenatore occorrerà una decorrenza di almeno metà mandato, cioè 18 mesi, per godere del regime agevolato. Per questo, ecco, le tempistiche con le necessità di oggi della Juventus non coinciderebbero.
VOGLIA DI JUVE - Naturalmente, mai mettere limiti alla provvidenza, soprattutto per la voglia di Juventus che in questo momento è totale per Roberto Mancini. A frenarlo, semmai, potrebbero essere pure le discussioni interne al club bianconero e la reale possibilità di procedere con i costi dell'esonero di Thiago Motta - che non ha intenzione di dimettersi - per poi procedere con un nuovo contratto. Che di sicuro non sarà roba da poco. Perché a prescindere dalla scelta sul prossimo allenatore, l'intenzione stavolta è di affidarsi a una certezza navigata.
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Mancini! Un altro senza lavoro...