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    Torino: Edera, la bestia nera di Inzaghi scovata in un oratorio di periferia

    Torino: Edera, la bestia nera di Inzaghi scovata in un oratorio di periferia

    • Andrea Piva
    Simone Inzaghi stanotte non avrà chiuso occhio ripensando a un altro Simone, quell'Edera che, pur essendo ancora agli inizi della propria carriera, per l'allenatore si sta rivelando un'autentica bestia nera. Ieri sera il giovane attaccante del Torino ha di fatto chiuso la partita dell'Olimpico segnando la rete del definitivo 1-3, quella che ha spento le speranze di rimonta biancocelesti che poco prima Luis Alberto aveva alimentato con il suo gol. Ma già due anni e mezzo fa, quando entrambi i Simone non si erano ancora avvicinati al calcio dei professionisti (Edera giocava nella Primavera del Torino, Inzaghi allenava quella della Lazio), il granata fece passare una serata amara al laziale: fu proprio Edera, infatti, a spegnere le speranze tricolori di Inzaghi nella finale scudetto giocata a Chiavari tra Torino e Lazio segnando il calcio di rigore decisivo, quello che ha permesso alla principale formazione giovanili del club piemontese di confermarsi la più titolata d'Italia.

    UN ANNO DI PANCHINA IN SERIE C - Ma chi è realmente quella mingherlina ala destra dal dribbling facile e dal tiro potente e preciso che, grazie al suo gol alla Lazio (il primo in serie A) è salito alla ribalta delle cronache sportive? Questa domanda probabilmente se la pongono anche i tifosi del Parma e del Venezia di un altro Inzaghi, quel Pippo che lo scorso anno, in serie C, Edera non lo ha quasi mai fatto giocare. Fino a pochi mesi fa, l'attaccante esterno sembrava essere uno dei tanti talenti della Primavera destinato a perdersi nelle serie minori: nell'estate del 2016 fu prestato proprio al Venezia ma nella prima parte di stagione collezionò appena sei presenze. A gennaio cambiò quindi squadra, andò al Parma (sempre in serie C) dove le cose non gli andarono meglio: tanta panchina e solo due presenze nella regular season, poi un po' a sorpresa ha giocato uno spezzone di partita in tutte e sei le gare dei playoff che hanno permesso agli emiliani di essere promossi in serie B.

    LA SVOLTA CON MIHAJLOVIC - La scorsa estate Edera sembrava destinato a un nuovo prestito nelle serie inferiori ma, a fine luglio, la Dea Bendata ha deciso di baciarlo: Sinisa Mihajlovic, senza conoscerlo, lo ha convocato a Bormio, a ritiro già iniziato, per sostituire gli altri attaccanti infortunati nelle esercitazioni tattiche. Avrebbe dovuto restare aggregato alla prima squadra solo per qualche giorno, invece Edera è stato bravo a sfruttare l'occasione avuta, si è messo in luce sotto gli occhi dell'allenatore che lo ha voluto confermare. A fine agosto ha anche rinnovato il proprio contratto con il Torino e, nonostante il suo rivale sulla fascia destra sia Iago Falque, finora ha già collezionato sei presenze (tra campionato e Coppa Italia): le stesse inanellate con la maglia del Venezia, ma in serie C. 

    DAI GOL ALL'ORATORIO A QUELLO ALL'OLIMPICO - Contro la Lazio Edera ha potuto festeggiare il suo primo gol nel massimo campionato, siglato proprio nello stadio in cui due anni fa esordì in serie A: l'Olimpico. Quella volta l'avversario fu però la Roma. Con la rete messa a segno ieri sera, Simone Edera ha scritto un'altra pagina della sua incredibile storia al Torino. Una vera e propria favola che è iniziata quando il ventenne calciatore (è un classe 1997) di anni ne aveva appena sette e fu scovato dagli osservatori granata mentre giocava a calcio in un oratorio di periferia, non in qualche scuola calcio di una società dilettantistica come invece spesso accade. Con la maglia del Toro ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, vincendo da protagonista anche uno scudetto e una Supercoppa italiana con la Primavera (entrambe in finale contro la Lazio allenata da Simone Inzaghi), ha conquistato la Prima squadra e ora ha realizzato il suo primo gol in serie A. 
     

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