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Sconcerti a CM: 'De Paul perfetto per l'Inter, che però è la più indebitata e deve vendere. Juve, con Marotta il caso Suarez non ci sarebbe stato'
«L’Inter deve fare un conto su 20-22 giocatori, la squadra si rinforza lavorando sulle alternative».
Da dove partire?
«Se tu prendi la prima partita di questo campionato e l’ultima giocata, è la stessa squadra, mancavano De Vrij e Skriniar perché erano indisposti. L’organico iniziale prevedeva Vecino, Nainggolan, lo stesso Vidal, Candreva e Godin, pure Sensi. Tutti questi Conte li ha persi per strada. E in difesa le due riserve sono state
D’Ambrosio e Ranocchia. Questo per dire che di margini per rinforzare l’Inter ce ne sono. A centrocampo Conte ha quattro giocatori e basta. Detto che Sensi deve ripartire da una società diversa, da una che non deve pretendere troppo da lui; penso che l’Inter cercherà un numero 10 moderno, che sappia giocare a calcio. De Paul, per esempio».
Cosa porterebbe De Paul di utile all'Inter?
«Intanto è un gran giocatore. E’ una mezzala pura, moderna, sa fare tutto, il mediano e il trequartista. Se tu metti Brozovic e De Paul accanto, con Barella più avanti, beh, ne esce un gran bel centrocampo. E poi serve una punta, un vice Lukaku».
Le parole di Marotta e Conte invitano alla prudenza. Non ci sono certezze sul loro futuro all'Inter.
«Marotta ha il contratto in scadenza come Ausilio ed è normale che lanci messaggi alla società. Marotta può fare quello che vuole. E’ sullo stesso livello di Conte. Per semplificare abbiamo dato a Conte tutti i meriti che aveva, ma non bisogna mai dimenticare che Conte l'ha portato Marotta e che Marotta è una differenza tecnica ben precisa. Un'altra cosa: con Marotta il caso Suarez alla Juve non ci sarebbe stato. Per questo trovo normale che Conte e Marotta siano prudenti, perché sono quelli che conoscono meglio la situazione dell'Inter. Il popolo interista è preparato, è certamente goloso, ma forse anche sazio».
L'Inter ha vinto lo scudetto, ma i problemi economici restano. E sono seri.
«Sì, è vero, anche se questi sono i giorni della festa non bisogna dimenticare che l’Inter resta la società più indebitata d'Italia, con 651 milioni più 250 milioni. la verità oggi è che non è più vero che devi continuare a spendere, ma ti devi finanziare con le cessioni. E in questo senso l’Inter ha decine di giovani in giro, che valgono milioni e possono aiutare a fare cassa».
La sensazione è che l'Inter abbia vinto il campionato di default, senza un vero avversario, nonostante la fuga in avanti iniziale del Milan. «Sì, siamo stati tutti travolti e livellati dai nove anni di vittorie della Juve. E anche la Juve quest'anno ha perso male, giocandosi uno stile, dal caso Suarez a Paratici che dice «siamo la Juve e non ci ricevono in Prefettura» dimenticandosi che la Prefettura è lo Stato fino al fallimento della Superlega».
Qual è stato il grande merito dell’Inter?
«Semplicemente: si è preparata a vincere. La Juve ha cercato se stessa, le altre hanno cercato la Champions»
Che distanza c’è oggi tra l'Inter e le grandi d'Europa? «Credo che sia una squadra migliore dei risultati che ha avuto però se penso al City, al Bayern, al Psg e allo stesso Real, la vedo dietro, ma il mercato serve proprio a questo, a migliorare».