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Scaloni: "Lautaro? Mai preoccupato, ma c'è una locura"
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"Non mi sono mai preoccupato per Lautaro. Si tratta di un giocatore totale, non è semplicemente un attaccante il cui valore si misura con i gol che segna. È un calciatore che fa giocare la squadra, e la cosa vale ancor di più in questa Inter di Inzaghi: si abbassa per far salire i centrocampisti e dialogare con loro, i suoi movimenti non sono mai casuali e sono sempre positivi per la squadra. La sua intelligenza tattica lo rende molto più di un semplice attaccante. È un giocatore che c'è sempre, che segni o no è vitale e fondamentale nel funzionamento della sua formazione. Per questo non mi sono mai preoccupato. E poi anche perché lo conosco e lo apprezzo come un figlio".
"Nel mondo oggi ci sono pochissimi attaccanti come lui, ma proprio pochi pochi. Ha la fascia da capitano perché è il giocatore simbolo dell'Inter, la fascia ha un grandissimo valore ma in generale Lautaro è largamente il giocatore più riconosciuto tra i nerazzurri, oltre a essere campione del mondo. È un prestigio che si è guadagnato disputando grandissime stagioni nelle quali ha mostrato sempre una regolarità mostruosa, cosa molto molto difficile per un attaccante in un campionato come la Serie A".
"Qualificazioni Mondiali e Mondiale per club a fine stagione? Una locura, una locura. Questi ragazzi praticamente non hanno avuto vacanze dalla Copa America dell'anno scorso. Sono tornati nei loro club e non si sono mai fermati: 6 patite di qualificazione Mondiale in Sudamerica con relativi viaggi di andata e ritorno. Mi sembra sia arrivato il momento di sedersi a parlare per disegnare un calendario un po' più tranquillo che vada bene tanto per le nazionali come per i club. Lautaro può chiudere la stagione il 13 luglio con la finale del Mondiale per club, e rapidamente inizierà la nuova, che porterà al Mondiale delle nazionali dell'estate del 2026. E quante partite avrà giocato? Sarà una stagione record e speriamo che non succeda niente, perché per livello e quantità di partite è normale che i giocatori finiscano come finiscono: stanchi e infortunati. Bisogna parlare: che ognuno porti le sue idee ma qualcosa bisogna fare, così è molto difficile che non ci siano lesioni".
"L'Inter è la squadra costruita meglio in Italia? Se parliamo di costruzione non so, perché ci sono altri club con rose di livello, molto competitive, però è senza dubbio la squadra che si conosce meglio: giocano a memoria, sanno alla perfezione gli scambi e i movimenti di posizione, fanno tutto in maniera tanto naturale che per gli avversari è molto difficile controbattere questa fluidità. Tutti dicono che Inzaghi fa il 3-5-2 ma io a volte cerco di capire come gioca quando ha la palla e non è una cosa facile da decifrare. Gli inserimenti di Bastoni e Darmian, i movimenti verso lìinterno di Dimarco, è tutto così chiaro che diventa difficile da fermare".
"Nico Paz del Como? Spero sia un giocatore della nazionale per tutta la vita, fino a quando vorrà. Abbiamo grandissime speranze riposte in lui. Procederemo con calma come stanno facendo nel Como, proteggendolo, volendogli bene e dandogli la possibilità di giocare con grandi giocatori. Ha avuto la fortuna di essere preso da una squadra che gioca il calcio che vuole lui e da un allenatore che lo apprezza e che intende il calcio come piace a lui. Al contrario sarebbe stato difficile adattarsi in Italia per un ragazzo tanto giovane. In più ha una testa di livello ed è un ragazzo tranquillo, tutto aiuta".
"Dybala? Paulo ha giocato spesso, e questo è importante. È sempre stato nei nostri piani, poi nelle ultime partite gli abbiamo preferito Nico Paz. Vedremo nella prossima lista di convocati. Però con Ranieri ha ricominciato a giocare, così come Leandro Paredes: hanno trovato una tranquillità importante all'interno del club".
"Retegui? Non possiamo obbligare nessuno, non possiamo impedire a un giocatore che faccia la sua scelta, e Mateo ha optato per l'Italia. Ora succede spesso: Nico Paz e Alejandro Garnacho hanno scelto l'Argentina invece della Spagna e siamo contenti ma ripeto, non ci si può intromettere nelle decisioni di una persona. Che poi è anche un calciatore, ma l'uomo viene prima dello sportivo".
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Per fortuna che Retegui ha scelto l'Italia, ben per noi ma anche per Tuffaro che altrimenti sareb...