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Sampmania: un Sampmania che finisce per -ONI
Nel frattempo, ho deciso che questo Sampmania sarà tutto a tema -oni. Tanto vale quindi togliersi subito il dente, cogliendo l’opportunità per parlare di Gonzalo Maroni e Emiliano Rigoni, due mezzepunte assimilabili tra loro per nazionalità, cognome che è un accrescitivo, squadra di appartenenza e destino simile. Potrebbero costare dei gran miliONI, circa 27 se da Corte Lambruschini decidessero di riscattarli entrambi, ma in comune oltre a tutto ciò hanno anche un altro aspetto: sono spariti.
In realtà, tra i due sussistono notevoli differenze. Impossibile fare parag...ONI. Rigoni non è proprio svanito all’improvviso, diciamo che si è lentamente spento. Maroni aveva avuto una partenza folgorante - io ero gasato per il suo precampionato - poi, dopo un brutto infortunio e annesse cure, il nulla. Nessuna presenza, niente convocaziONI, pochissime menziONI da parte degli allenatori. Ranieri se l’è cavata con diplomazia. “È un talento ma adesso serve la sostanza, arriverà il suo momento. Non è fuori dal mio radar, non l’ho convocato perché non mi piace portare giocatori senza utilizzarli, preferisco stia a Bogliasco e si alleni bene” aveva detto prima della gara con la Spal. Troppo poco per spiegare l’esclusione di un calciatore considerato sino a pochi mesi fa uno dei talenti più sfavillanti prodotti dal Boca Juniors. Il dubbio poi è diventato legittima domanda dopo la mancata chiamata per la gara casalinga con l’Atalanta.
Diametralmente opposto il percorso di Rigoni, arrivato a Genova come l’ultima delle occasiONI possibili sul mercato, eppure relegato da Ranieri ad un ruolo marginale. Era partito titolare alla prima con Sir Claudio alla guida della Samp per poi finire in panchina a Bologna, in seguito ha avuto una chance nel finale con il Lecce, sfruttandola peraltro con uno splendido assist, prima di scivolare fuori dalle rotaziONI doriane. A Genova qualcuno insinua addirittura il paragone con Tonelli, che la Samp non ha riscattato poichè il centrale non aveva raggiunto il numero di presenze che avrebbe obbligato i blucerchiati a prelevarlo dal Napoli. Rigoni è arrivato con la stessa formula (il Doria sarà costretto a comprarlo al raggiungimento della ventesima presenza stagionale, ora è a 7). Ma queste sapete cosa sono? Indovinate un po’? Bravi: illaziONI.
Se poi si entra nel campo delle valutaziONI personali, non se ne esce più. E’ un tunnel, un po’ come quello di utilizzare parole che finiscono con -oni. Io ad esempio non sono mai stato particolarmente convinto dell’acquisto Rigoni. Non è un giocatore che mi entusiasma, lo ritengo poco funzionale al modulo della Samp e di difficile collocazione tattica. Ma non pretendo di convincere nessuno, anche perchè so per certo che c’è chi la pensa in maniera diametralmente opposta a me. Anzi, spero di sbagliarmi. Rispetto le opiniONI altrui, basta che non mi venga portato ad esempio il raffronto con Correa. Il Tucu era un altro paio di maniche: il talento era evidente, ma in blucerchiato c’era arrivato da giovanissimo, mentre Rigoni è un calciatore nel pieno della maturità sportiva, già finito e teoricamente pronto. Piuttosto sarei stuzzicato all’idea di rivedere in campo Maroni: sono curioso di conoscere le intenziONI della Samp su di lui. Chissà che non possa rivelarsi una soluzione ‘fatta in casa’ alla sterilità dell’attacco blucerchiato. Avrei avuto tante altre parole in -ONI da utilizzare, da Nazioni a spiegazioni, ma ho deciso di concludere qui questo Sampmania, prima di frantumarvi i… ci siamo capiti.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo