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    Sampmania: un rebus di mercato chiamato difesa

    Sampmania: un rebus di mercato chiamato difesa

    • Lorenzo Montaldo
    Dato che le nostre giornate continuano ad essere eccitanti e ricche di colpi di scena, abbiamo tutto il tempo per proseguire la nostra analisi dei possibili movimenti di calciomercato della Sampdoria, concedendoci anche il lusso di sviscerarlo reparto per reparto. Avete impegni per le prossime settimane? Io no.

    L’altra volta ci siamo concentrati su Emil Audero, oggi è il turno di quelli che Audero dovrebbero proteggerlo, ossia la difesa. Partiamo subito da una considerazione: in passato eravamo abituati piuttosto bene. Giusto per citare gli ultimi protagonisti: Andersen, Skriniar, Silvestre, e ancora prima Romagnoli e Mustafi. Sono tutti dei termini di paragone abbastanza impegnativi. Figuratevi che dei cinque il meno performante probabilmente è Andersen: oggi sarebbe titolare inamovibile. Ancora grazie, mister Giampaolo. Merito suo se Skriniar e Andersen sono diventati Skriniar e Andersen, anzi, l’ex tecnico blucerchiato stava trasformando pure Colley, prima dell’interruzione del suo rapporto con il Doria e consequenzialmente del processo di crescita del gambiano. Questo discorso va tenuto ben presente, quando si riflette ad esempio sulla preoccupante involuzione dell’ex Genk, o sulla mancata crescita di Chabot.

    Comunque, oggi il Doria ha un parco difensori abbastanza eterogeneo, anzi, persino troppo abbondante dal punto di vista degli effettivi. Alla Samp ci sono due terzini destri, Bereszysnki e Depaoli (anche se l’ex Chievo rende meglio da esterno di centrocampo), due mancini come Murru e  Augello, e ben sette centrali: Colley, Yoshida, Tonelli, Ferrari e Chabot, più Murillo e Regini in prestito. La difesa blucerchiata però in questa stagione non è quasi mai sembrata all’altezza. Lo testimoniano i numeri: 44 reti subite in 25 partite sono tante, troppe, la media di 1,76 gol presi a partita è preoccupante. Nel computo pesano parecchio le 16 marcature messe a segno dagli avversari durante l’interregno Di Francesco (la statistica lì si impennava sino a 2,2 per match), ma anche sottraendo lo score estremamente negativo dell’ex mister della Roma, le cifre restano poco confortanti.

    Con Ranieri la Samp gioca in maniera decisamente più accorta e quadrata, attenta a non scoprirsi, e di conseguenza la media è scesa sensibilmente, attestandosi attorno alle 1,5 marcature a gara. Giampaolo viceversa curava la fase in maniera quasi ossessiva. Ricordo benissimo i commenti di alcuni suoi detrattori, “Sarà anche ossessionato dalla difesa, ma prende comunque troppi gol”. Già: 51 in 38 partite l’anno scorso,  media 1,34 a partita. L’anno prima erano state di più, 60, e durante la sua prima stagione in blucerchiato 55.  

    Curioso notare come cinque dei protagonisti difensivi della scorsa stagione - la migliore in termini statistici dell’ ultimo lustro - ossia Tonelli, Colley, Bereszynski, Murru e Ferrari, siano tutt’ora alla Samp. Tonelli tutto sommato ha mantenuto un rendimento costante, anzi, fosse arrivato prima probabilmente avrebbe risolto una parte dei problemi doriani. Bereszynski e Murru hanno patito una leggerissima involuzione, assolutamente non preoccupante, mentre ad aver vissuto un cambiamento diametralmente opposto sono stati Ferrari e Colley. Il primo si era imposto come uno degli elementi più affidabili, sino all’infortunio, il secondo ha visto peggiorare sensibilmente le sue prestazioni, e di conseguenza la sua valutazione. 

    Come comportarsi l’anno prossimo? Prendiamo in considerazione lo scenario migliore, ossia il Doria in Serie A e il Celta che riscatta Murillo alla cifra pattuita qualche mese fa, sollevando la Samp dall’onere dell’acquisto dal Valencia. Una cessione nel reparto verrà concretizzata, probabilmente anche due. Chi sono i nomi ‘caldi’? Presumibilmente uno tra Murru, cioè il giocatore che ad oggi ha più mercato e probabilmente anche più valore tra i difensori in rosa, e Bereszynski, con l’incognita Colley. Il gambiano pesa molto sui conti della Samp: messo a bilancio per quasi 10 milioni complessivi, pare difficile ipotizzare di realizzare una plusvalenza grazie alla sua cessione. Conviene trattenerlo, sperando di valorizzarlo nuovamente, oppure cederlo tentando quantomeno di non appesantire le casse? Sarà una valutazione cruciale per gli uomini mercato della Samp. 

    Teoricamente la coppia titolare potrebbe essere composto sulla carta da Tonelli-Ferrari e/o Yoshida, a seconda della decisione in merito al centrale giapponese. Se il Doria deciderà di proseguire il suo rapporto con l’ex Southampton, e se il giocatore troverà l’accordo con Corte Lambruschini, il reparto potrebbe essere virtualmente completo per quanto riguarda i centrali, con quattro-cinque effettivi, a seconda delle decisioni in merito a Colley e soprattutto della volontà di Chabot. Il tedesco meriterebbe una seconda occhiata, ma potrebbe avere legittime aspirazioni di maggior impiego. Coltivo comunque qualche dubbio sulla permanenza di Yoshida al Doria: la sovrabbondanza numerica rischia secondo me di complicare l’affare

    La questione terzini è ancora più complessa a mio modo di vedere: individuare due interpreti nel ruolo in grado di garantire la stessa affidabilità e costanza di rendimento di Murru e Bereszysnki ritengo non sia facile, specialmente considerando la sterilità nel ruolo tra Serie A e panorama internazionale. Se andiamo a vedere, è anche il motivo per cui il laterale polacco e quello sardo sono ad oggi probabilmente i due difensori doriani con il maggior appeal. Prima di operare in entrata però bisognerà disfare l’inghippo difensori: la sovrabbondanza può essere un problema, peggiore persino rispetto alla povertà di alternative. E l’assenza dai campi non aiuta di certo a sciogliere il rebus di una squadra che probabilmente trascinerà gli evidenti problemi strutturali derivati dalla scorsa estate pure nella prossima sessione di calciomercato che, non lo dimentichiamo, comunque vada la questione Coronavirus e ripresa dei campionati, sarà inedita ed estremamente complessa da gestire.

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