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    Sampmania: segna sempre lui

    Sampmania: segna sempre lui

    • Lorenzo Montaldo
    Segna sempre lui. 'El segna semper lu', dicevano di un certo Maurizio Ganz. Ma in questa Sampdoria il soprannome potrebbe tranquillamente drappeggiarsi sulle spalle di Fabio Quagliarella, arrivato al terzo gol in 4 partite. Il numero 27 blucerchiato, rimasto a secco solo contro il Verona, è la nota più lieta di un pareggio per cui parecchi doriani avrebbero firmato prima della gara con l'Empoli, ma che dopo i 90 minuti del Castellani sa di occasione sprecata.

    Questo perchè la Samp, dopo il meritato vantaggio, si è spenta, a tratti mostrando ancora le lacune e gli errori tipici del pre Frosinone. Non si poteva pretendere che il Doria fosse guarito dopo le due vittorie contro ciociari e gialloblù, è evidente, diciamo che piuttosto i blucerchiati sono in piena convalescenza. La fine del tunnel è vicina, ma basta uno sbuffo d'aria più forte per ammalarsi nuovamente. Bene la difesa, va sottolineato, nonostante un gol subito ingenuamente per una distrazione di Cassani e un tentennamento di Viviano. Finalmente Ranocchia e Moisander hanno trovato la 'doppia C', che in questo caso sta per concretezza e concentrazione.

    Ma torniamo a Quagliarella, che quando può duettare con Cassano si esalta: gol a parte, (il filtrante del 99 è splendido, così come la girata del 27, ma la fortuna ci ha messo lo zampino,) ciò che sorprende di Quagliarella è il gran dinamismo là davanti. I suoi movimenti senza palla, non scontati da parte di un trentatreenne, ingolosiscono spesso e volentieri Cassano e Ricky Alvarez, invogliandoli a cercare l'assist in verticale o il filtrante improvviso. E dire che i 3 trequartisti doriani, inserendo nel computo anche il subentrato Correa, paradossalmente si sono rivelati il reparto più sottotono tra quelli a disposizione di Montella per la trasferta toscana.

    L'arrivo di Quagliarella, comunque, ha consentito ad una squadra storicamente in difficoltà nel centrare lo specchio della porta di potersi avvalere di uno dei migliori specialisti del settore. La sua capacità di ritrovare equilibrio e coordinazione in una frazione di secondo, anche nella situazione più disagevole e difficile, si può soltanto ammirare. In questo fondamentale, Fabio da Castellammare è probabilmente uno dei primi 3-4 giocatori in Italia. E il fatto di poter contare sui rifornimenti di giocatori talentuosi come quelli che stazionano nella trequarti d'attacco doriana gli consentirà di rivivere una seconda giovinezza a Genova.

    Da Genova a Genova, insomma, dopo un viaggio lungo 9 anni: chiudere un ciclo così, sarebbe il massimo.

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