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    Sampmania: non ci svegliate, la fame non ci è ancora passata

    Sampmania: non ci svegliate, la fame non ci è ancora passata

    • Lorenzo Montaldo
    Non ci svegliate. Non ce n'è bisogno, i tifosi della Sampdoria sanno benissimo come si fa a volare basso. 'Vola basso e schiva il sasso', diceva il presidente Ferrero. Certo che mantenere la quota di crociera, senza perdere il timone, adesso si fa molto difficile. Lasciateci sognare per qualche giorno, lasciate che il ricordo dei tre gol rifilati alla Juventus si sedimenti dentro la nostra memoria, insieme a quelle partite che non si possono più cancellare, e che rimangono lì depositate nella testa. La Sampdoria di Giampaolo che scherza con i bianconeri al Ferraris e irride il centrocampo dei Campioni d'Italia con una fitta rete di passaggi tutti di prima accompagnati dagli 'olè' del pubblico non la dimenticheremo tanto presto, statene certi.

    Probabilmente questo è uno dei momenti più esaltanti degli ultimi 8 anni di Sampdoria. Ci sono stati istanti indelebili, attimi terribili e altri felici, ma era dall'anno della cavalcata per la Champions che a Genova non si provava questa sensazione, questa consapevolezza di poter giocare con chiunque, avendo la possibilità concreta di fare risultato al cospetto di ogni avversario. La forza della Samp, sino a questo punto del campionato, è stata la capacità di ripartire ogni volta da zero. La differenza tra una buona squadra e una grande squadra sta tutta qui: la buona squadra si crogiola nei risultati, si sazia delle imprese, ai 'grandi' viene ancora più fame. E questa Sampdoria ha un appetito compulsivo, per la prima volta dopo tanto tempo. C'era il rischio che i blucerchiati sentissero la pancia piena dopo la scorpacciata nel derby? Sì, sicuramente. O meglio, ci sarebbe stato con un allenatore diverso da Marco Giampaolo. Un tecnico che ha alzato la sua asticella personale, e che soprattutto può contare su una squadra costruita con giudizio e raziocinio. Si tratta di una formazione imbastita seguendo un criterio ben preciso: i giocatori della Samp sono tutti affamati. Zapata, Quagliarella, Torreira, Silvestre, Linetty, Praet, Ferrari, Strinic, Ramirez, Viviano: sono calciatori con un appetito formidabile. Hanno storie diverse, vissuti lontanissimi tra loro, eppure c'è un filo rosso che li unisce: non si accontentano mai. C'è chi cerca riscatto e chi non vuole tornare in panchina, c'è chi vuole sbattere in faccia agli scettici la sua verità, chi brucia dal desiderio di imporsi e chi invece semplicemente non sa perdere. Ma quando questi elementi si incastrano alla perfezione, e sono catalizzati da un allenatore che si è sempre visto 'scippare' la medaglia d'oro ad un passo dal traguardo, beh, la magia viene quasi naturale.

    Arriveranno i momenti bui. Mettiamolo in conto, presto o tardi succederà. Ci sarà un calo fisiologico e naturale, si perderà qualche punto per strada, commetteremo qualche errore e avremo anche un po' di sfortuna. Magari qualche volta giocheremo persino male, chissà. E' il bello del calcio, e pure della vita. Ma per il momento non ci svegliate, lasciateci sognare ancora un po'. La fame non ci è passata, e quando ci si abitua a certe scorpacciate beh, mettersi a dieta diventa impossibile.

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    @MontaldoLorenzo

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