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Sampmania: non ci svegliate, la fame non ci è ancora passata
Probabilmente questo è uno dei momenti più esaltanti degli ultimi 8 anni di Sampdoria. Ci sono stati istanti indelebili, attimi terribili e altri felici, ma era dall'anno della cavalcata per la Champions che a Genova non si provava questa sensazione, questa consapevolezza di poter giocare con chiunque, avendo la possibilità concreta di fare risultato al cospetto di ogni avversario. La forza della Samp, sino a questo punto del campionato, è stata la capacità di ripartire ogni volta da zero. La differenza tra una buona squadra e una grande squadra sta tutta qui: la buona squadra si crogiola nei risultati, si sazia delle imprese, ai 'grandi' viene ancora più fame. E questa Sampdoria ha un appetito compulsivo, per la prima volta dopo tanto tempo. C'era il rischio che i blucerchiati sentissero la pancia piena dopo la scorpacciata nel derby? Sì, sicuramente. O meglio, ci sarebbe stato con un allenatore diverso da Marco Giampaolo. Un tecnico che ha alzato la sua asticella personale, e che soprattutto può contare su una squadra costruita con giudizio e raziocinio. Si tratta di una formazione imbastita seguendo un criterio ben preciso: i giocatori della Samp sono tutti affamati. Zapata, Quagliarella, Torreira, Silvestre, Linetty, Praet, Ferrari, Strinic, Ramirez, Viviano: sono calciatori con un appetito formidabile. Hanno storie diverse, vissuti lontanissimi tra loro, eppure c'è un filo rosso che li unisce: non si accontentano mai. C'è chi cerca riscatto e chi non vuole tornare in panchina, c'è chi vuole sbattere in faccia agli scettici la sua verità, chi brucia dal desiderio di imporsi e chi invece semplicemente non sa perdere. Ma quando questi elementi si incastrano alla perfezione, e sono catalizzati da un allenatore che si è sempre visto 'scippare' la medaglia d'oro ad un passo dal traguardo, beh, la magia viene quasi naturale.
Arriveranno i momenti bui. Mettiamolo in conto, presto o tardi succederà. Ci sarà un calo fisiologico e naturale, si perderà qualche punto per strada, commetteremo qualche errore e avremo anche un po' di sfortuna. Magari qualche volta giocheremo persino male, chissà. E' il bello del calcio, e pure della vita. Ma per il momento non ci svegliate, lasciateci sognare ancora un po'. La fame non ci è passata, e quando ci si abitua a certe scorpacciate beh, mettersi a dieta diventa impossibile.
@MontaldoLorenzo