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    Sampmania: Gaston, sei veramente tu?

    Sampmania: Gaston, sei veramente tu?

    • Lorenzo Montaldo
    Lo confesso, a inizio anno ero rimasto davvero impressionato da Gaston Ramirez. Rapido, tecnico, ben strutturato fisicamente. Sono queste le prime qualità che noti, ad uno sguardo poco attento. Poi però, concentrandoti sulla partita, ti accorgi anche di quanto sia tatticamente intelligente e sapiente. Un giocatore capace di dettare l’ultimo passaggio, finalmente: d’altro canto, se riesci a mandare in porta tre volte nelle prime due partite i tuoi attaccanti, significa che il passaggio filtrante tra le linee ce l’hai nel sangue. Non è una cosa che si impara. Si affina, certo, ma  è connaturato per diritto divino. Una qualità, quella dell’assist in verticale, che ha notato anche il suo allenatore Giampaolo: “È un giocatore di profondità, quando ruba palla, guarda sempre avanti. È diverso da Bruno Fernandes: lui era più agile e abile negli spazi stretti. Ramirez è più potente fisicamente e cerca sempre i corridoi giusti, le linee di passaggio che scompigliano la difesa avversaria". Lo descrive così il mister doriano, e se la benedizione arriva da quello che forse in questo momento è il tecnico più invidiato della Serie A, c’è da crederci.

     Dopo l’avvio scoppiettante, però, il numero 90 che tutti avremmo voluto vedere con la ‘dieci’ blucerchiata è calato in maniera vistosa. Giampaolo lo ha sempre difeso, sottolineando il fatto che l’uruguaiano è arrivato a Genova dal Southampton a preparazione già ampiamente iniziata. Lo stesso Ramirez invece ha giustificato le sue difficoltà recenti, e il suo basso rendimento, con alcuni problemi fisici: “Ho sentito la fatica dell’inizio della stagione e non mi sono allenato al meglio per un po’ ” ha detto dopo il derby. Già, il derby: qualcosa probabilmente è cambiato al 24’ minuto quel 4 novembre: uno scatto, su invito di Zapata, poi un tocco sotto a scavalcare Perin in uscita che valgono più di mille parole. L’ex Bologna si è finalmente sbloccato, e la prima rete in blucerchiato è una rete da predestinato. Una sceneggiatura migliore era difficile da scrivere.

    Contro la Juve, Ramirez potrà dimostrare di essere davvero tornato lo splendido rifinitore di inizio stagione. Anche perché in una gara come quella di domenica, il suo apporto alla manovra blucerchiata risulterà fondamentale. Per i due centravanti, che solitamente nel gioco blucerchiato imbastiscono gran parte delle azioni offensive, sarà una partita estremamente complicata. Zapata e Quagliarella saranno chiamati a sgomitare tra Benatia, Chiellini o Barzagli: un’incombenza decisamente complessa, considerando anche che il reparto arretrato bianconero ad oggi è la seconda miglior difesa della Serie A, con sole 8 reti al passivo. Se c’è un punto in cui la Samp potrà far male ai bianconeri, è proprio tra le linee: il modulo con 3 centrocampisti, tutti a trazione più o meno offensiva, è forse l’unico ‘punto debole’ (fa sorridere dire così, lo so) della formazione Campione d’Italia. 

    Ecco allora che il trequartista potrà trasformarsi in un arma a doppio taglio. Se Ramirez dovesse essere statico e appannato la Samp si ritroverebbe a giocare con un uomo in meno, perché verrebbe risucchiato tra Pjanic, Khedira e i centrali di difesa bianconeri. Viceversa, se la condizione dovesse essere quella delle prime giornate, l’uruguaiano potrebbe risultare semplicemente letale. Giampaolo a metà ottobre, molto prima del derby, era stato profetico: “Ha un motore fisico al di sopra della media, ha avuto un buon impatto, ma io sono convinto che possa fare ancora meglio”. Domenica è la partita perfetta per dimostrare di essere tornato, per far vedere a tutti che sì, è davvero Gaston Ramirez.

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    @MontaldoLorenzo

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