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Sampmania: Milan-Samp, la notte più lunga del terzino sinistro (chiunque esso sia)
Pensate al Milan. Così, di getto, quale è il primo nome che vi passa per la mente quando immaginate il rossonero più pericoloso, quello che più di tutti può fare male alla Sampdoria nella serata che vale quasi uno spareggio per l'Europa? Vi dò la mia risposta, anche se non è nemmeno così tanto originale; per quanto mi riguarda, è Suso. Ho imparato a temerlo quando giocava a Genova, sponda rossoblù, e lo ammetto: ho un ricordo tremendo dello spagnolo, in un derby aveva letteralmente fatto a fette la difesa dell'allora mister doriano Montella. Quella stracittadina, l'ultimo successo dei 'cugini' rossoblù tra l'altro, ormai è lontana anni luce. Era un altro Genoa, e quella era tutta un'altra Samp. Sono passati quasi due anni – era maggio 2016 – e nel mezzo ci sono stati altri tre Samp-Genoa, tutti vinti dai blucerchiati. Ma questa è una storia diversa.
Forse sarò rimasto impressionato da quella prestazione, chissà, ma anche oggi seguendo alcune partite del Milan ho potuto apprezzare la qualità del numero 8 rossonero. Quando gioca da esterno d'attacco largo sulla destra, Suso può essere letale. Merito della sua tecnica sopraffina, e di quel movimento a rientrare che sino ad oggi in pochissimi sono stati in grado di contenere. Recentemente ho letto un'intervista al padre del giocatore, in cui il signor Jesus Fernandez sosteneva che il figlio diventasse più pericoloso partendo largo. "In mezzo, da seconda punta, fa più assist e meno gol" diceva il padre di Suso, "da attaccante esterno può arrivare anche a 15-20". La mia modestissima opinione è molto simile. Da ala offensiva destra, quando è in giornata risulta quasi immarcabile.
Disegnando ora il possibile schieramento di Milan e Samp, è impossibile non notare che dalla parte di Suso agirà il terzino sinistro blucerchiato. Chi sarà esattamente il mancino della Samp, non è ancora dato saperlo. Ed è interessante sottolineare che l'unico ruolo nello scacchiere doriano in cui esiste un ballottaggio è anche quello che dovrà contrastare il giocatore forse più in forma di una squadra rinata e ritrovata. Nel mazzo di alternative blucerchiate, Giampaolo si ritrova con il solito consueto dubbio, lo stesso che abbiamo analizzato in un altro Sampmania dal punto di vista del mercato. Da una parte c'è Strinic. Affidabile, esperto, magari pure desideroso di mettersi in mostra di fronte ad una squadra che lo corteggia, perchè no? Può essere il profilo giusto per affrontare la tecnica e la rapidità di Suso? Onestamente la risposta non ce l'ho. L'altra opzione di Giampaolo invece è Murru. Un giocatore che a metà stagione veniva dato per finito, bollato da una bocciatura forse un po' avventata anche se legittimata da alcuni errori piuttosto evidenti. L'allenatore della Samp però ha sempre ripetuto come un mantra che "Murru deve avere più fiducia in sé stesso", perchè è un giocatore "che assimila" e che commette quelli che per Giampaolo sono "errori formativi', sbagli che fece a suo tempo anche Skriniar per intendersi. Da qualche settimana, Murru si è preso in pianta stabile la corsia sinistra della Samp. Ha giocato bene contro la Roma, è stato molto positivo con il Verona ma ha sofferto Iago Falque contro il Torino. E questo potrebbe essere un particolare di cui tenere conto, in vista della trasferta di Milano: l'attaccante granata ricorda molto per qualità Suso, meglio insistere con Murru che ha già 'assaggiato' un giocatore così - dando credito alla teoria degli 'errori formativi' di Giampaolo - oppure provare ad opporre alla rapidità spagnola il pragmatismo croato?
Sarà la notte più lunga, per il terzino della Sampdoria. Strinic o Murru, Murru o Strinic? La chance è ghiotta, quasi da dentro o fuori. Annullare Suso vorrebbe dire aiutare la squadra, ovviamente, ma significherebbe anche e soprattutto prendersi la maglia da titolare e stamparci sopra il proprio nome bello grosso da qui alla fine della stagione. Può anche rivelarsi un'arma a doppio taglio: giocare e soffrire lo spagnolo del Milan potrebbe affossare l'autostima in un ruolo che non ha ancora trovato il suo definitivo padrone. Di certo c'è che la partita la Sampdoria la dovrà combattere specialmente in quella zona di campo. D'altra parte, nessuno ha mai detto che la strada per l'Europa fosse semplice, no?